Ponte sullo Stretto, Peppe Caridi a 7 sul 7: “resiste a terremoti 7.1 e uragani di categoria 5”

Peppe Caridi, direttore di StrettoWeb, è intervenuto al programma 7 sul 7, intervistato dal giornalista e conduttore televisivo Matteo Bortone

Ponte sullo Stretto: Caridi e Merola a 7 sul 7
StrettoWeb

Ieri il direttore di StrettoWeb Peppe Caridi è intervenuto al programma 7 sul 7 di Cusano News (canale televisivo 234), intervistato dal giornalista e conduttore televisivo Matteo Bortone, insieme al giornalista scientifico Marco Merola. Tema del dibattito il Ponte sullo Stretto, per il quale i due giornalisti hanno due posizioni differenti.

Tramite i titoli di alcuni grandi giornali è passato un messaggio sbagliato – ha spiegato Caridi -, veicolato per pura ideologia politica. In questi ultimi anni ne abbiamo sentite di tutti i colori. Prima dicevano che non esisteva il progetto, invece esiste da molti anni, poi dicevano che non c’erano i soldi, invece sono stati stanziati, adesso non sarebbero stati fatti i test sismici e meteorologici per il vento. Ma si può immaginare che un’opera come il Ponte sullo Stretto arrivi alla progettazione definitiva senza i test di vento e terremoto in un’area con questa sismicità?“. Ovviamente i test sono stati fatti e sono tutti documentati nella relazione scientifica che ha approvato l’opera“.

Punti focali sui quali i due giornalisti si sono concentrati sono proprio i terremoti e i venti: “il ponte resiste a terremoti fino a magnitudo 7.1 della scala Ritcher, come anche ad uragani di quinta categoria“. E uragani di questa intensità, assicura Caridi che è anche direttore della testata scientifica MeteoWeb, non ce ne sono mai stati in tutto il Mediterraneo.

Sul punto Marco Merola, che si occupa di informazione scientifica, avanza dei dubbi: “non ho le certezze del collega, partendo dai venti per finire alle placche, differenti, su cui poggiano Calabria e Sicilia e quindi rendono il problema terremoti non prevedibile“.

Un dibattito serio e costruttivo, quello tra i due giornalisti, che è proseguito a lungo e che riportiamo integralmente nel video in alto a corredo dell’articolo.

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