Reggina, Auspici: “se dobbiamo insultare tutti ma poi tenerci una società che fa 10 anni di D e non ci tiene al Sant’Agata…”

Ora che il marchio Reggina sta per tornare libero, in città si è tornato a parlare: il pensiero di Alfredo Auspici sul tema

StrettoWeb

Ora che la Corte d’Appello si è espressa, la Reggina sta per tornare libera. Revocata l’omologa, e avviata la procedura di fallimento, si è in attesa della nomina di Giudice e curatore per avviare le procedure che consentiranno di affidare poi il marchio al miglior offerente. E a Reggio Calabria ovviamente non si parla d’altro, anche perché si è intrufolato nella discussione Massimo Ferrero, ‘camuffato’ da Stefano Bandecchi. I due vorrebbero il marchio, così come la Fenice Amaranto. Non sappiamo cosa riserverà il futuro, ma siamo certi che i prossimi saranno mesi caldissimi.

In tanti hanno iniziato a parlarne e i social tornano a rumoreggiare dopo questi mesi ‘fiacchi’ negli spalti del Granillo. Tra questi c’è anche Alfredo Auspici, storico e amato personaggio che nel mondo amaranto non ha bisogno di presentazioni. Nel suo consueto appuntamento social mattutino, Auspici ha voluto dire la sua sull’argomento. “Guardiamo il lato positivo, almeno c’è il marchio che torna nelle mani del Giudice e quindi torna libero”, ha esordito.

E poi, parlando degli interessati “nel momento in cui ci sono Ferrero e Bandecchi, vediamo anche la forza di Ballarino. Anzi, se arriva un’altra offerta per il marchio, significa che la Reggina vale. Vediamo la forza, se vogliono prendere il marchio e fare un bel progetto, prendere il Sant’Agata. La Reggina deve crescere insieme a Reggio, al marchio”. Poi la riflessione si fa più approfondita e chiara. Della serie ‘chi vuol capire…’. “Se dobbiamo insultare questo e insultare quell’altro – continua Auspici – per poi tenerci una società che fa 10 anni di Serie D e che non ci tiene neanche al Sant’Agata… Insomma, siamo tutti pazzi, ma alla fine tra pazzi coi soldi e pazzi senza soldi, mi dovete dire voi…”.

Un riferimento chiaro alla società attuale, che tramite le parole di Ballarino ha detto chiaramente che al Sant’Agata preferisce un terreno tutto suo. I 10 anni di Serie D, invece, si legano alle famose parole di Brunetti il giorno dopo la scelta della Fenice. Uno scenario che a lui, e a qualcun altro, poteva sembrare ipotetico, ma che nei fatti dice tutt’altro…

Condividi