“Da questo momento in poi la chiamerò la Brunetta, è una sua scelta, l’ha voluta lui e la difende con tutto il cuore, nonostante i risultati, preannunciati non da me ma da i vari commentatori sportivi, tranne i venduti. Ormai Brunetti è diventato un mistificatore professionista, abituato con Falcomatà, sono diventati come il gatto e la volpe”. Comincia così la diretta di Massimo Ripepi, che ha parlato della questione Fenice, delle parole di Brunetti e della replica dell’imprenditore Jo Scuncia a StrettoWeb.
“Io convocherò il Comune, perché sono stati loro a dire che avrebbero controllato, ma non l’hanno mai fatto. Dice pure: ‘vi sfido a venire a vedere le carte’. Ora se la prende pure con gli imprenditori reggini. Dice pure che non li conosce, dopo che li hanno chiamati. Questo solo perché c’è Bandecchi di mezzo e c’è stata un evento politico al Teatro Cilea. Se l’è presa con gli imprenditori di Reggio che hanno redatto il business plan in fretta e furia, chiamati da loro. Dovresti vergognarti di andare in giro per le radio a dire questo”.
“Brunetti fa prima le cose e poi, quando viene scoperto con le mani nella marmellata, tenta di giustificarsi. Pensiamo alle piste ciclabili, dove hanno bloccato i lavori dopo le tante segnalazioni. Poi, in una trasmissione televisiva, ha ammesso che fanno schifo. Dopo la mistificazione c’è l’ammissione”, aggiunge. “Quando dice ‘sono contento che non l’ho data a Bandecchi perché ha sputato ai tifosi e parlato in quei modi delle donne’, significa che Brunetti non avrebbe dato la Reggina a Berlusconi se avesse fatto la domanda, perché anche lui ha fatto battute. Come si fa a giudicare un Presidente che ha fatto la Serie B? Non dire sciocchezze, non mistificare la realtà, perché prima o dopo tutti se ne accorgeranno. Già quasi tutti se ne sono accorti”, conclude poi Ripepi.