A Reggio Calabria allarme per cyberbullismo e sette sataniche: l’incontro all’IC Giudice Scopelliti

All'IC Giudice Scopelliti si è parlato di bullismo e in particolare di cyberbullismo, con focus particolare sui rischi che i giovani corrono sui social

  • cyberbullismo scuola giudice scopelliti
    Foto Salvatore Dato / StrettoWeb
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  • scuola corrado alvaro giudice scopelliti
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  • dirigente adriana labate
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Navigando tra like e dipendenza: implicazioni dei social network sulla salute mentale degli adolescenti“. E’ questo il titolo del convegno che si è svolto oggi nell’Auditorium Giuseppe Iannì della scuola secondaria di I grado “Giudice Scopelliti” (Corrado Alvaro), in via Botteghelle, a Reggio Calabria. Si è parlato di bullismo e in particolare di cyberbullismo, con focus particolare sui rischi che i giovani corrono sui social.

Oltre alla dirigente scolastica, Adriana Labate, hanno preso parte all’incontro la professoressa Roberta Schenal, come moderatrice, il dottor Antonio Battaglia, esperto di analisi Web, cyber-security, cyberbullismo e cyberintelligence, e il dottor Renato Marafioti, Presidente dell’Associazone Culturale Format, esperto di competenze digitali.

Un incontro e una tematica, quelli di oggi, fondamentali in questo momento a Reggio Calabria, dove l’allarme cybersecurity e sette sataniche è alquanto alto. Dispiace, a questo proposito, la mancata presenza dei genitori degli alunni, invitati a partecipare ad un convegno che ha molto coinvolto i ragazzi, anche attraverso dei video forti ed esplicativi. A questo scopo, la dirigente Labate ha deciso, per prevenire fenomeni gravi come il cyberbullismo, di organizzare altri eventi per coinvolgere le famiglie.

La rivoluzione informatica è senza dubbio un evento epocale, che ha radicalmente modificato la nostra vita, le abitudini ed il modo di lavorare; molti sono gli aspetti positivi di questo fenomeno, che tuttavia nasconde anche enormi pericoli, spesso sottovalutati, sui quali è opportuno soffermarsi, richiamando su di essi l’attenzione dei nostri ragazzi e, soprattutto, delle famiglie“, ha spiegato la dirigente Adriana Labate.

Lo stesso strumento che consente di allargare l’orizzonte della conoscenza può trasformarsi, se utilizzato impropriamente, in uno strumento tossico, al pari di una sostanza stupefacente. Questo convegno ha esattamente il fine di sensibilizzare i ragazzi ma, soprattutto, le loro famiglie, su questi pericoli, suggerendo la corretta via per profittare delle enormi potenzialità degli strumenti informatici evitandone gli altrettanto enormi pericoli“, ha sottolineato la dirigente.

Di seguito le interviste fatte da StrettoWeb:

Social network e adolescente: intervista alla dirigente Adriana Labate
Social network e adolescenti: intervista all'esperto Antonio Battaglia
Social network e adolescenti: intervista a Renato Marafioti, esperto di competenze digitali
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