Reggio, a Pazzano e La Strada non resta che il no al Ponte sullo Stretto: presentata mozione

La Strada con Saverio Pazzano presenta una mozione per la sospensione di ogni iniziativa finalizzata al Ponte sullo Stretto

StrettoWeb

Il movimento reggino de La Strada continua la sua battaglia (sigh!) contro il Ponte sullo Stretto. Posizione chiara, quella del collettivo guidato da Saverio Pazzano, che non si rassegna e presenta addirittura una mozione per la sospensione di ogni iniziativa finalizzata al Ponte che abbia ricadute sul territorio e per la costituzione di un tavolo di confronto che affronti le reali necessità dell’Area dello Stretto.

La nota

“Sono 68 le criticità evidenti rilevate nel Parere del Comitato Scientifico relativamente al Progetto definitivo del Ponte sullo Stretto. Nulla di nuovo per chi, come la Strada, sostiene da sempre che il Ponte costituisca un’opera già obsoleta, inutile per il territorio e uno spreco di ingenti risorse pubbliche che andrebbero indirizzate alle reali esigenze del territorio con opere pubbliche davvero idonee a migliorare la sicurezza, la mobilità e la valorizzazione dell’Area dello Stretto”, si legge nella nota. Non sappiamo il motivo per cui debba essere considerata obsoleta. La Strada cade nell’errore di tanti: considerare i 68 rilievi del Comitato Scientifico come cruciali per non far partire i lavori. Falso. Falso. Il Comitato Scientifico stesso ha detto in maniera chiara di essere favorevole all’unanimità.

“Il rischio concreto – si legge ancora – è che la macchina della propaganda sul Ponte, nonostante gli importanti rilievi, prosegua a spron battuto e che gli espropri e la cantierizzazione delle opere propedeutiche partano in tempi elettoralmente utili con tutte le problematiche connesse”. E scrivono addirittura di uno “sfascio che va evitato con ogni sforzo democratico e a cui nessun amministratore può ritenersi estraneo”.

La richiesta a Sindaco e Giunta

Ecco perché La Strada con il consigliere Saverio Pazzano ha presentato una mozione che impegni Sindaco e Giunta a difendere gli interessi del territorio e a chiedere “- nelle more dei riscontri che dovranno essere rappresentanti con il Progetto Esecutivo del Ponte sullo Stretto- la sospensione di ogni attività e/o iniziativa complementare o propedeutica destinata a intervenire sugli interessi dei privati e del territorio tutto”, nonché a “a chiedere al Governo la costituzione di un tavolo di confronto con la presenza dei Sindaci dell’Area dello Stretto ove si possano rappresentare gli interessi delle comunità locali e si indichino le necessità reali e i bisogni oggettivi del territorio, per un impiego funzionale e strategico delle risorse pubbliche”. Sindaco e Giunta possono fare ben poco. L’opera è del Governo, democraticamente eletto dal popolo, che se ha scelto l’attuale esecutivo è anche perché ha voluto che partissero i lavori per realizzare l’opera, aggiungiamo noi, come spiegato in un articolo odierno.

“Sulla pelle della cittadinanza dell’Area dello Stretto e della cittadinanza di Reggio, in particolare per quanto concerne l’impegno de La Strada in consiglio comunale, non si può continuare a giocare! È necessario che tutte le forze amministrative locali, con l’evidente sostegno dei partiti che a livello nazionale si battono per lo Stretto e contro il Ponte, prendano una posizione chiara e netta, tanto più in un momento come questo in cui i tanti rilievi già espressi negli anni da movimenti, associazioni e gruppi di cittadini hanno trovato conferma nel parere del Comitato Scientifico”.

“Il gruppo La Strada con Saverio Pazzano auspica un confronto e un dialogo positivi con i colleghi consiglieri, in primo luogo con quelli dell’area progressista, per il bene della città e nel primo interesse della tutela del patrimonio paesaggistico, ambientale e culturale dell’Area dello Stretto entro cui Reggio ha un ruolo centrale”.

“La mozione è frutto anche dell’ assemblea pubblica tenutasi nell’aula del Consiglio Comunale di Reggio lo scorso primo marzo, segno di una Politica che nasce dall’ascolto e dall’incontro con il territorio e con i suoi rappresentanti. È il lavoro comune che si desidera fare in difesa di questa nostra bella terra. Su cui nessuno deve permettersi di speculare. “Non si vede come e perché il diritto ad una mobilità sicura, veloce, sostenibile ed efficiente per la città di Reggio debba essere condizionata, in modo subordinato e pressoché subalterno, alla realizzazione del Ponte”, è scritto nella mozione presentata e, forse, il ragionamento è tutto qui: i nostri diritti non sono barattabili, Reggio e la comunità reggina meritano diritti non compensazioni o concessioni”.

Il movimento parla chiaramente di fare questo per il bene della città. Come se il bene della città fosse quello di continuare a vivere nell’immobilismo alimentato dalla sinistra più estrema, quella di Bonelli e quella de La Strada. Il bene della città è proprio il contrario e si fa sfruttando sviluppo e progresso, che mal si collima con i “no a tutto” rappresentani anche da questo movimento. Che però in questa nota ha scritto bene: il rischio è che la macchina continui, in merito ai lavori. E’ proprio così, con buona pace di benaltristi e contrari al progresso!

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