Reggio, quando il fascino della storia si mischia al degrado: “sono offeso con la città, non rinasco qui”

Lo sfogo e le foto di Giuseppe Zangari, studioso e appassionato di storia reggino, sulla fontana delle tre fontane a Reggio Calabria

Fontana tre fontane degrado
StrettoWeb

Quando la tua città ha una storia affascinante, ma il presente è nel segno del degrado, succede che ti arrabbi. Ancor di più se sei studioso e appassionato di storia. Nato a Reggio Calabria. E’ diventato virale un post del reggino Giuseppe Zangari, che aggiorna la sua bacheca con racconti e aneddoti storici sulla città. Da qualche giorno, però, non pubblica più. E’ arrabbiato. La vicenda è quella relativa alla fontana delle tre fontane. Se nasco nuovamente, non nasco certo a Reggio Calabria. Carissimi amici miei, sono due giorni che non pubblico un post, io sono offeso con Reggio Calabria, leggendo quanto vi scrivo oggi capirete perché”, ha scritto.

“E’ da una settimana che giro intorno, di giorno e di notte, in cima alla scalinata di via Giudecca, dove c’era la fontana delle “Tre fontane”. Scusatemi ma non riesco a capacitarmi a tanto, cos’è ignavia? Io non so chi sia il responsabile di ciò, ma mi vien voglia di scappare via da questa città! In cima a via Giudecca, ci sono un paio di tesori, di ricchissima storia ed interesse culturale, patrimonio storico della città, relegati in un’area circondata da due transenne vergognose e vicino ad un locale macchine ascensori che rappresenta un perfetto esempio di quadrato magico di degrado cittadino cioè un “inferno urbano”. Ma da quanti anni è così, chi se lo ricorda?”, si domanda.

I tesori della fontana

“I tesorispiega – sono tre nicchie storiche, che erano all’interno di un’antica fontana monumentale, la più bella che nella sua storia ha avuto Reggio Calabria, ed una lapide del cinquecento che era dentro la fontana monumentale di Reggio Calabria, nel cinquecento sulla marina di fronte alla porta monumentale della città, il biglietto da visita cioè dell’antica Reggio. Il marmo ricorda un suo magnifico restauro fatto nel 1584 dell’antica fontana. La volete vedere la scritta in marmo decorata con quattro conchiglie sui lati? Ebbene ve la pubblico nel mio post e ve la descrivo: Il marmo dice (e ricorda a chi legge): “La sorgente sotto questa montagna sfugge ai fuochi del monte, Aretusa ora nasconde le ninfe dell’acqua perenni. Questa fontana ha ora un aspetto più luminoso ed appropriato ed è stata restaurata da Tommaso Dal Fosso dottore in diritto civile e canonico, da Camillo De Diano soldato, e da Antonio Moleti Sindaco, Reggio 1584. Fu costruita dai tre sindaci reggini Giorgio Mazza, Giovanni Battista Mosolino e Giovanni Cama, nel 1571”.

“Ora, come si vede in foto, la fontana delle tre fontane non ha un aspetto né luminoso né appropriato. Non si può guardare, punto e basta! La targa marmorea è in latino che è una lingua antica e la capisce chi l’ha studiato, ma probabilmente chi di dovere nella città e doveva provvedere nell’immediato a tutelarla e recuperarla non la sapeva leggere e l’ha lasciata lì”.

“Fonte sub hoc siculi fugiens incendia montis
Nunc Arethusa latet nimpha perenis aque
Camillo De Diano milite U. J. D. Thoma A Fosso
Antonio Moleti Syndicis
Fons hic in luculentiore figura
Aptat est anno 1584
Erectate a Georgio Mazza Joe Bap. Mosolino
Joenne Cama Syn anno 1571″

“Quella fontana che era detta Fontana nuova, stava davanti alla porta della dogana, sulla marina di Reggio, ed era raffigurata in un’incisione famosa di Saint Non. Poi la fontana nuova a sua volta venne nuovamente ricostruita, e divenne la fontana bellissima della pescheria detta anche del plebiscito. Dentro quella fontana, c’erano quattro nicchie in pietra di cui tre sono lì buttate in cima a Via Giudecca, nel degrado assieme alla targa in marmo dimenticata e vandalizzata”.

L’appello: “si restauri la scritta, sono rosso dalla vergogna”

“Io apro una battaglia affinché si stacchi e recuperi e restauri nel più breve tempo possibile la scritta marmorea del 500 ora vandalizzata, di Tommaso del Fosso che era parente di un altro grande di Reggio di nome Gaspare, che porta il nome di quei capaci antichi sindaci di Reggio che la costruirono. Assieme alle nicchie di fontana nuova, che sono dei tesori della città, e poi si penserà al da farsi, ed io un paio di idee in proposito le avrei e poi ve le dico, voi che ne dite? Quei tesori storici patrimonio culturale di Reggio antica li lasciamo lì nell’abbandono se chi di dovere non ci pensa?”.

“Io sono rosso dalla vergogna a vedere ciò! Con i soldi buttati per la pista ciclabile e la passerella in legno inutile del lido, avremmo ricostruito la fontana monumentale nuova. Vedrete che in un modo o nell’altro quei tesori li faremo levare da quel degrado e tutelare. Poi la storia della Fontana nuova monumentale del cinquecento, della fontana monumentale a colonne della pescheria sul mare con i 4 delfini, e della fontana delle tre fontane, ve la racconto a parte. Chi di voi è d’accordo a non lasciare ancora lì quei beni storici della città ed è favorevole affinché si salvino? I vostri commenti sono davvero graditi e preziosi, grazie”, conclude Zangari.

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