Che scontro tra Conte e Calenda: “non sei credibile”, “la tua politica mi fa orrore”

Conte: "si può in Basilicata andare insieme se Azione e Calenda pensano a nuove trivellazioni e agli inceneritori?"

StrettoWeb

Scontro acceso tra il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte e il segretario di Azione, Carlo Calenda. La diatriba in Basilicata ha provocato un forte attrito fra l’ex premier e l’ex ministro del governo Renzi. A questo punto il cosiddetto “Campo largo” con al centro il Pd alleato con il M5S, la Sinistra ed il centro (Italia Viva e Azione) è praticamente impossibile da realizzare (anche per ovvi motivi programmatici).

Le parole di Conte

 “Non è una questione di veti, lo dico a Calenda – afferma Conte in diretta social –  ma come si può pensare di fare politica in modo credibile e di entrare in coalizione con forze progressiste quando, caro Calenda, dichiari che vuoi distruggere il M5S? Hai usato frasi triviali: vuoi prendere a calci il M5S, farlo fuori dal sistema politico… Ma come si può far politica per distruggere qualcuno, qualcosa, un progetto, un’intera comunità politica? Avevi dichiarato – ricorda il leader M5S – che è un modio di far politica che ti fa orrore, ma non ti rendi conto che è il tuo stesso modo? E poi, quale credibilità hai se dichiari di voler distruggere una forza e poi ci vuoi andare insieme? Non pensi che ci sia una contraddizione? Vuoi aumentare l’astensionismo e la sfiducia? Noi a questo modo di far politica non ci associamo”.

“Si può in Basilicata andare insieme se Azione e Calenda pensano a nuove trivellazioni e agli inceneritori? Si può andare insieme a chi vuole il taglio del reddito di cittadinanza come Meloni & Co, e con chi sta lavorando con il centrodestra per smantellare la spazzacorrotti? Non è Azione che si è fatta portatrice della legge bavaglio? Per non parlare del superbonus. Abbiamo progetti diversi e bisogna essere conseguenti perché sennò gli elettori non ci seguono più”, conclude Conte.

Calenda risponde a Conte

“La politica che mi fa orrore rimane sempre la stessa, Giuseppe – afferma Calenda – i soldi buttati nel superbonus, il proputinismo, la promessa di sussidi ‘graduidamente’ – scrive ironizzando sulla pronuncia di Conte – . Ma ti riconosco il fatto di aver domato il Pd obbligandolo ai tuoi veti. Complimenti”.

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