Viola, rialzati! Playoff ancora possibili: è tutto nelle tue mani e non serve vincerle tutte

La Myenergy Viola può ancora centrare i Playoff: mancano 3 gare e potrebbe non servire un en-plein di successi ai neroarancio

StrettoWeb

Le lacrime di Ilya Tyrtyshnik al termine della partita persa contro Molfetta nell’infrasettimanale di mercoledì sono state una coltellata al cuore di tutti i tifosi. Il leader offensivo della squadra, uno dei più forti dell’intera Serie B, sconsolato per i due tiri sbagliati con Salerno e Molfetta. Due possibili vittorie diventate due amare sconfitte.

L’obiettivo Playoff si complica, in postseason sono arrivate 4 sconfitte e una sola vittoria, ma non è ancora tutto perduto. Fra i tifosi serpeggia un po’ di disfattismo: con sole 3 gare da giocare, le speranze di entrare fra le migliori 6 si riducono, ma la Viola è ancora artefice del proprio destino. Vediamo perchè.

Foto di Fortunato Serranò / Myenergy Viola

Classifica Play-In Gold Serie B Interregionale Girone Sud

Diamo, prima di tutto, uno sguardo alla classifica. I neroarancio sono ultimi a quota 6 punti, sono rimaste 3 partite da giocare: contro Angri e Monopoli in trasferta, l’ultima sarà, invece, in casa contro Salerno. Sei i punti disponibili per un massimo di 12 punti raggiungibili dai reggini in postseason.

  1. Ragusa 14
  2. Molfetta 14
  3. Orlandina 14
  4. Sala Consilina 12
  5. Salerno 10
  6. Angri 10
  7. Monopoli 8
  8. Myenergy Viola 6

La Viola può fare i Playoff? Sì e senza il bisogno di vincere tutte le gare rimaste

Con sole 3 gare rimaste, per altro tutti scontri diretti vista la formula che impone alle squadre di un girone di affrontare solo quelle dell’altro girone, è chiaro che sarebbe meglio fare 3 vittorie su 3. E la Viola potrebbe anche riuscirci: in tutte le gare perse fin qui, i neroarancio sono stati in vantaggio e in controllo, per poi perdersi nel finale, tranne contro Molfetta nell’ultimo turno, quando hanno sfiorato una clamorosa rimonta da situazione di svantaggio. Cosa vuol dire questo? Che i ragazzi di coach Cigarini se la sono giocata con tutti, con una defezione pesante come quella di Omar Seck che è appena tornato.

Detto questo, non è necessario fare 3 vittorie su 3. La Viola dovrà fare la corsa su Angri a quota 10, la squadra apparsa meno forte (seppur abbia battuto a sorpresa Ragusa) e una tra Monopoli e Salerno, rispettivamente a 8 e 10 punti. Se 2 delle tre squadre citate dovessero fare 0/3 (Monopoli anche 1/3) e la Viola dovesse vincere 2 delle 3 partite mancanti, si verrebbe a creare una situazione di classifica avulsa fra 2 o più squadre a quota 10 in cui entrerebbero in gioco altre variabili legate agli scontri diretti e all’eventuale quoziente canestri.

Foto di Fortunato Serranò / Myenergy Viola

La situazione delle avversarie della Viola

Angri è stata l’unica squadra contro la quale la Viola ha vinto in postseason. In caso di nuovo successo la Viola avrebbe sicuramente lo scontro diretto a favore. Possibile, in questo caso, lo 0/3 per Angri che dovrà affrontare le forti Orlandina e Ragusa nei turni successivi.

La trasferta di Monopoli è la gara più ostica per i reggini. E anche in caso di vittoria servirebbe recuperare il -15 di svantaggio dopo la batosta subita al PalaCalafiore in un ultimo quarto in cui si è spenta la luce. Monopoli dovrà affrontare l’Orlandina domenica 7 aprile e Sala Consilina nell’ultimo turno. Ma parte da 8 punti in classifica e per rientrare nelle prime 6 deve necessariamente vincere 2 o più partite.

Salerno parte invece da quota 10, con una sola vittoria sarebbe irraggiungibile per la Viola, a meno che Binelli e compagni non facciano 3 su 3. Paradossalmente, se Salerno dovesse essere già qualificata potrebbe arrivare senza motivazioni di classifica al PalaCalafiore nell’ultima gara della fase a orologio, partita nella quale la Viola sarebbe favorita.

Tante le variabili, lo sappiamo. Ma questo fa capire quanto la situazione sia ancora decisamente aperta.

Foto di Fortunato Serranò / Myenergy Viola

E se non dovessero arrivare i Playoff?

Concetto difficile da spiegare ai tifosi un po’ più sanguigni. La storia della Viola parla da sè, la categoria sta stretta, in tanti vedono la promozione quasi come un obbligo. Ma non bisogna dimenticare che la società viene da una stagione 2022-2023 devastante soprattutto sotto l’aspetto economico, con il folle inserimento nel girone Nord che ha portato a spese insostenibili, ma anche sotto il profilo dell’entusiasmo: sconfitte, giocatori scappati a metà stagione, partite non disputate.

Ma qui a Reggio non si muore mai. L’adagio è sempre valido nel tempo. Il presidente Laganà ha tenuto in piedi la Viola da solo, l’ha fatta ripartire con un nuovo coach e una nuova squadra, ricordiamolo, costruita prima dell’arrivo di Myenergy, dunque con possibilità economiche decisamente ridotte rispetto a corazzate come Orlandina, Ragusa, Sala Consilina, Piazza Armerina e alle big della postseason che aggiungo a roster, come uomo in più per i Play-In Gold, Bruno Duranti, giocatore che ha fatto la differenza in Serie B portando proprio la Viola ai Playoff 2 stagioni fa.

Inizialmente i neroarancio erano dati come possibile 6ª forza del campionato, hanno sorpreso tutti, strappando elogi da avversari e addetti ai lavori chiudendo la stagione al 3° posto dopo essere stata in top 3 tutto l’anno, per poi entrare nei Play-In Gold, la fase del torneo in cui giocano tutte le migliori 4 dei due gironi Sud, con una formula che penalizza l’ottima regular season dando peso solo agli scontri diretti, spesso decisi da una variabile imprevedibile come un’assenza (Tyrtyshnik con l’Orlandina) o un overtime folle (Ragusa).

La beffa? Fosse arrivata ai Play-In Silver, quindi con un’annata in linea con le aspettative ‘inferiori’, di per sè quindi con più sconfitte e dunque peggiore nella valutazione generale, probabilmente la Viola avrebbe dominato la postseason contro squadre di livello inferiore garantendosi un posto ai Playoff (le prime dure del Play-In Silver vanno ai Playoff, ndr).

Dunque, torniamo alla domanda iniziale: e se i Playoff non arrivano? L’annata resterà comunque positiva. La Viola ha rimesso i conti in ordine, ha riportato entusiasmo e voglia di basket con numeri che guardano con ottimismo al traguardo delle 1700-2000 presenze fisse al PalaCalafiore in un prossimo futuro. Un futuro che si prospetta roseo vista la solidità garantita dalla società e dagli sponsor, un futuro finalmente programmabile per tempo e non a poche settimane dall’inizio del campionato. Un futuro senza il quale la storia passata resterebbe solo un nostalgico ricordo.

Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb

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