218 milioni di euro di espropri per il Ponte: cosa succederà nei prossimi mesi e come funzionano gli indennizzi

La Commissione Ponte sullo Stretto di Messina ha ascoltato oggi i tecnici in merito alle prossime fasi sugli espropri

StrettoWeb

Si è svolta oggi in Commissione Ponte, a Messina, l’Audizione Tecnica Espropri per il Ponte sullo Stretto durante la quale i tecnici hanno dato disponibilità ad incontrare i consiglieri di quartiere e tutti i consiglieri comunali, spiegando passo per passo ciò che accadrà nei prossimi mesi. Come ha spiegato l’ingegner Gioacchino Lucangeli, responsabile della struttura che cura gli espropri, “il 3 aprile è stato pubblicato l’avviso di avvio del procedimento. Dall’8 aprile al 6 giugno sono poi stati attivati sportelli informativi a Messina e Villa San Giovanni. In una settimana e mezzo ci sono stati risultati soddisfacenti. Ad oggi abbiamo avuto circa 500 prenotazioni e abbiamo ricevuto 200 soggetti interessati“.

Questa è una fase preliminare, intermedia – precisa l’esperto -. Il Mit ha 90 giorni per chiudere la Conferenza dei Servizi, formulare un’ istruttoria e trasmetterla al Cipes, che darà l’approvazione del progetto definitivo. Poi” sarà il momento della “dichiarazione di pubblica utilità, che dovrà essere registrata dalla Corte dei Conti“. Da questo momento in poi partirà l’iter espropriativo e “l’esito verrà inviato tramite raccomandata a tutti i soggetti interessati“. Ottimisticamente, come tempi, parliamo di settembre inoltrate, è stato precisato nel corso dell’audizione.

La valutazione degli immobili da espropriare

Verrà poi data possibilità a tutti i soggetti interessati da espropri, asservimento o occupazione temporanea dei propria terreni di formulare una serie di riscontri sui loro immobili, per raggiungere un accordo bonario fra le parti. “In questa fase non abbiamo accesso agli immobili – spiega ancora il tecnico – e non sappiamo il valore intrinseco, abbiamo solo i dati catastali“.

Per quanto riguarda l’entità degli indennizzi, c’è la ferma “volontà da parte della Società Stretto di Messina di stabilire un rapporto collaborativo con i soggetti interessati dagli espropri, per ridurre i contenziosi e per stabilire i giusti indennizzi in base ad occupazione temporanea, asservimento o esproprio. Se il soggetto non condivide l’indennità potrà rivolgersi ad una terna di tecnici, uno dei quali nominato dall’espropriato. Se non condivide ciò che decide la terna, potrò rivolgersi alla Corte d’Appello“.

Previsti inoltre indennizzi nel caso di asservimento di una proprietà (limitazioni temporanee con carattere di eccezionalità), stabiliti di caso in caso.

Il cantiere logistico che verrà creato a Messina, invece, dove dovranno alloggiare e muoversi circa 500 operai, oltre a Forze dell’Ordine e altre maestranze, sarà poi sostituito, a chiusura dei lavori, da un’area verde realizzata ad hoc, in un’ottica di mitigazione ambientale.

I numeri

In totale saranno 4 milioni i metri quadri di terreni interessati da esproprio, asservimento o occupazione temporanea. Il 60% di questi è ubicato in Sicilia e il 40% in Calabria. “C’è stato un aumento delle superfici da espropriare, asservire o occupare temporaneamente – spiegano i tecnici – per via degli aggiornamenti normativi intervenuti dal 2011 ad oggi“.

A quanto ammonta il valore totale di questi espropri? Secondo gli esperti la stima approssimativa è di 218 milioni. Per circa il 79% si tratta di veri e propri espropri. A Messina, nello specifico, saranno 473 le unità immobiliari interessate, localizzate all’inizio “dell’area dell’approdo dal Ponte e alla fine della stessa“. Saranno particolarmente interessati a demolizioni le zone Margi e Contesse.

Inoltre, spiegano ancora gli ingegneri, si è pensato ad un sistema di pedaggio più snello, ovvero quello free flow: non sarà necessario fermarsi alle porte di accesso e questo riduce l’impatto sul territorio, anche perché invece di undici corsie, l’area destinata alla barriera ne potrà avere tre.

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