Acr Messina, l’ex Raciti punzecchia Modica: le sue frecciate non gli sono andate giù

L'ex allenatore del Messina, Ezio Raciti, punzecchia l'attuale, Modica che dopo la vittoria contro il Monterosi non le ha mandate a dire all'ambiente, alla politica e forse anche alla società

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Ezio Raciti non ci sta. Non nomina nessuno, ma il riferimento è chiaro. L’ex allenatore del Messina punzecchia l’attuale, Modica, che dopo la vittoria contro il Monterosi non le ha mandate a dire all’ambiente, alla politica e forse anche alla società. I campi di allenamento, le condizioni generali, minacce di saluti a fine anno. Raciti, che negli ultimi anni ha salvato il Messina entrando in corsa e con situazioni forse anche peggiori, è probabilmente l’unico che può parlare e capire Modica. Ma non giustifica le lamentele.

“Mi viene da sorridere…”

“Sono gli episodi a volte a incidere. Spesso si parla solo delle difficoltà, sono stato due anni a Messina ma oltre agli ostacoli, che ci sono, è una piazza che ti sa regalare tanto. Mi viene da sorridere quando sento parlare di Messina come una realtà scomoda e complicata, quest’anno ho ricevuto quattro chiamate, spalmate fra i tre gironi di Serie C, e le condizioni proposte non erano così differenti da quelle dell’Acr. Chi fa questo mestiere conosce le condizioni di moltissime realtà che stanno fra terza e quarta serie. Ho dentro le emozioni delle partite con Taranto e Gelbison, c’è tanto di buono e mi sembra un alibi parlare delle cose che non vanno, perché bisogna affrontarle e superarle senza puntare il dito. Così Raciti a Gazzetta del Sud replica, senza nominarlo, all’attuale tecnico peloritano.

Per chi tiferà Raciti

Raciti è catanese e domenica avrà il cuore diviso a metà: da una parte il Catania che deve evitare il clamoroso dramma, dall’altro un Messina più tranquillo ma non ancora completamente. “Il mio cuore pulsa sangue rossazzurro ma a Messina sono stato accettato e accolto alla grande nonostante la rivalità. Ho costruito un ottimo feeling anche con la tifoseria e per me questo vale quasi quanto le mie origini”, precisa in merito alla squadra per cui farà il tifo domenica.

Quota salvezza e calendario

Sulla quota salvezza e sul calendario. “Credo che la quota per salvarsi quest’anno sia 44-45 punti ma ovviamente molto dipenderà da quello che faranno le squadre che attualmente si trovano in zona playout. Il Monopoli ne gioca due in casa e potenzialmente può fare sei punti. Il Monterosi dovrebbe fare un miracolo per accorciare il divario ma credo sia tagliato fuori e quindi la quintultima sarà salva. Il Catania ha un calendario tosto perché dopo il Messina, affronterà il Sorrento che cerca un posto nei playoff e il Benevento che lotta per partire dal secondo posto”.

Le delusioni

Chi ha deluso di più? Secondo Raciti, “il Catania appunto, “assieme a Potenza e Crotone ritengo. Poteva fare molto meglio. Troppe pressioni o aspettative? Se indossi una maglia come quella del Catania non puoi soffrire queste dinamiche, sai che ti guardano 20 mila spettatori. Personalmente credo abbia pesato lo scarso impatto offensivo. Per vincere un campionato bisogna segnare almeno 80 gol, il Catania ne ha realizzati meno della metà. Le pecche maggiori sono lì. Poi ci sono i tre cambi dell’allenatore che hanno reso difficile il creare un’identità di squadra. Discorso esattamente opposto a quanto accaduto a Messina, dove dall’inizio c’è stato un progetto tecnico preciso e si è andati avanti su quello anche nei momenti più duri, facendo leva su alcuni elementi che stanno benissimo, come Zunno. Ottimo campionato”.

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