“Il comitato civico per unire le due sponde tra Scilla e Cariddi, sin dal 2022 aveva proposto un trattamento omogeneo delle due metrocity gemelle Messina e Reggio Calabria attraverso “un decentramento”, da concretizzarsi anche a Reggio Calabria, per mezzo dei c.d. Municipi, uniformando l’architettura istituzionale delle amministrazioni comunali più popolose dell’Area metropolitana dello Stretto applichiamo il modello “Messana” a “Rhegion”“, si legge in una nota.
“Il Comitato Civico “Rhegion” – “Messana”, con sede nel IV Municipio (centro storico) di Messina (ME), incoraggia la rapida conclusione dei lavori della II Commissione “Affari istituzionali” del Comune di Reggio Calabria, presieduta dall’avv. Giuseppe Marino, professionista e politico di esperienza, con cultura di formazione democratico – cristiana, attraverso un’auspicata azione sinergica e di collaborazione trasversale con tutti i gruppi politici rappresentati nell’organismo consiliare, a partire da quello degli “azzurri”, ispirati ai valori del partito popolare europeo, giacché, occorre evidenziare che a Messina i Consigli di Circoscrizione sono stabilmente funzionanti, a pieno regime e mai venuti meno, con ben sei Municipalità, in un territorio comunale molto più piccolo di quello reggino, mentre sull’altra sponda calabrese, da oltre un decennio, è venuto a mancare uno strumento di democrazia e di partecipazione popolare alla vita amministrativa e gestionale dei quartieri, attraverso la soppressione delle Circoscrizioni, tra l’altro, per inseguire le sirene dell’anti – politica.
Quest’ultime hanno contribuito, altresì, ad alimentare, da ultimo, un’astensione record degli aventi diritto al voto che ha superato in Italia oltre il 50% (guardando anche al dato recente della Basilicata del 22 aprile 2024), sicchè, per evitare “la morte della democrazia” in Italia e negli enti locali, occorrerebbe pensare a degli anticorpi efficaci per bloccare questa gravissima emorragia democratica; uno strumento utile, a tale finalità, sarebbe senza dubbio, quello dell’istituzione delle Municipalità di decentramento, perché fondamentali “…ad avvicinare l’amministrazione e la politica ai cittadini”, rendendo coeso il territorio urbano dell’area dello Stretto. Infatti, Reggio Calabria è la terza città d’Italia per ampiezza comunale dopo Roma e Genova, malgrado ciò, non esistono ancora gli istituti di partecipazione, come decentramento politico – amministrativo, cioè le municipalità, nel Comune reggino, a differenza di quello messinese, che ne ha ben sei, nonostante l’emendamento del deputato di Forza Italia, On. Francesco Cannizzaro, già approvato in favore territorio comunale reggino, da quasi due anni, per finanziare questo istituto di democrazia diretta; di tal guisa che si spera, in un’accelerazione prima dell’estate, affinchè siano definite anche sotto il profilo dei confini territoriali (così da essere operative a partire dall’anno prossimo 2025 periodo di scadenza naturale della Consiliatura 2020 – 2025), le nuove Circoscrizioni reggine con funzioni amministrative delegate di rilievo.
Uno dei promotori di quest’ iniziativa, nata nell’inverno del 2022, anche per il decentramento territoriale in favore del Comune di Reggio Calabria, nella qualità di coordinatore del Comitato Civico “Rhegion” – “Messana”, infatti, è stato l’avv. Gabriele Santi Trimboli che evidenzia la necessità di chiudere la stagione politica fatta di proposte populiste che hanno, pertanto, ferito e pregiudicato irreversibilmente l’assetto istituzionale di pesi e contrappesi, pensato dai padri costituenti, dopo la caduta del regime fascista, basta citare, da ultimo, quella sulla riduzione del numero dei parlamentari che, con il pretesto del “risparmio sulla casta” (peraltro irrisorio e risibile), ha sacrificato irrimediabilmente la rappresentatività sia di interi territori italiani nel Parlamento, per l’ampiezza dei collegi uninominali maggioritari, sia del “peso reale” dei partiti politici per il maggiore effetto distorsivo del sistema maggioritario a turno unico, senza voto disgiunto e senza scorporo, oltre ad aver eliminato le manovre di garanzia, previste da quorum più elevati, proprio a tutela delle opposizioni.
La politica, vera, e non quella degli “improvvisati” – conclude l’avv. Gabriele Santi Trimboli – mai avrebbe consentito sulle garanzie democratiche uno scivolamento populista, di tale consistenza e portata; perciò, poichè ora, almeno a livello locale, sul decentramento amministrativo si potrà rimediare cogliendo questo momento di sviluppo e di efficienza dei servizi decentrati per il terrritorio reggino, nonché di maggiore partecipazione democratica dei cittadini alla vita politica cittadina: non lasciamoci sfuggire quest’occasione applichiamo sul “decentramento” rapidamente il modello “Messana” a “Rhegion“”, conclude la nota stampa.