Calabria verso il voto, la candidatura di Guaraglia a Malvito

Annarita Guaraglia, 42 anni e laureata in Scienze Politiche, ha deciso di impegnarsi attivamente anche nella vita amministrativa del suo paese

StrettoWeb

I prossimi 8 e 9 giugno anche il comune di Malvito (Cs) sarà chiamato a rinnovare il Consiglio comunale. Dopo anni di impegno professionale e personale a servizio del paese Annarita Guaraglia, 42 anni, sposata e laureata in Scienze Politiche ha deciso di impegnarsi anche nella vita amministrativa del suo paese, capeggiando una lista civica composta da volti nuovi della politica cittadina ma da sempre impegnati nel tessuto sociale del territorio.

Pur essendo conosciuta da tutti a Malvito, per presentarsi ai cittadini/elettori ha diffuso una lettera aperta di presentazione a pochi giorni dalla presentazione ufficiale della lista e del simbolo. Si riporta di seguito in versione integrale.

La lettera di Annarita Guaraglia ai cittadini

“La mia passione per il senso alto della politica, il mio amore per il territorio al quale appartengo, la speranza di vedere Malvito andare oltre e soprattutto il non abbandonarsi ad un sentimento di rassegnazione mi hanno portato ad essere qui, mi hanno indotto a dire “il mio voto conta, anche la mia voce può essere ascoltata, devo spendermi per il mio paese”.

“Ho raggiunto la consapevolezza di avere il dovere morale di partecipare attivamente alla vita pubblica di Malvito. Ci sono troppe questioni in sospeso, tanti problemi irrisolti che tengono il paese ostaggio di un senso di rassegnazione al quale è necessario reagire. La partecipazione attiva è la più grande possibilità di essere parte integrante dei processi di azione che danno identità ai territori ed è dovere di ognuno di noi rendersi attivi”.

“Mai come oggi c’è il bisogno di percorrere nuove strade, c’è la necessità di alzare il livello di partecipazione dei giovani che devono essere i protagonisti del presente per poter entrare nel loro futuro. Per anni abbiamo delegato una classe politica che con il suo agire ci ha condotto fin qui ma purtroppo lo scenario che abbiamo davanti è alquanto discutibile”.

“Qualcuno ha fallito, e ora è giunto il momento di chiedere un’inversione di rotta. Con un gruppo di giovani ci proponiamo di essere protagonisti attivi, abbiamo deciso di metterci al servizio del nostro territorio; vogliamo che le nostre competenze, le nostre idee e la nostra voglia di fare possano essere una nuova speranza per Malvito. Sì, riprendiamoci la speranza, usciamo dalla rassegnazione del “tanto non cambia niente” in cui è caduto il nostro territorio; rendiamoci attivi”.

“Vi dico sin d’ora che non permettiamo a nessuno di dirci che non siamo in grado di fare, che non abbiamo esperienza, competenza. Ognuno di noi ha un talento, un bagaglio culturale, un forte attaccamento alle sue radici. Abbiamo delle menti pensanti e abbiamo deciso di metterle in campo per colmare quel vuoto assordante che si è creato. Mi candido insieme alla mia squadra perché credo che Malvito merita di più; mi candido perché ho deciso di rimanere nella mia terra, nel mio territorio, nella mia Città, perché voglio smentire quel detto che dice: “i migliori vanno via”.

“Voglio dimostrare il contrario, ovvero, che anche i migliori restano, anzi i migliori hanno il coraggio di restare perché è vero che forse altrove sarebbe più facile ma questo è il posto in cui siamo nati e che vogliamo vedere rifiorire. Con la mia squadra siamo pronti a dimostrarlo. Mi candido perché ho deciso da anni di investire su questa terra insieme alla mia famiglia, e di fare bene qui, non altrove. Siamo imprenditori, diamo lavoro e offriamo servizi per i cittadini”.

“Pur avendo la possibilità di emigrare e fare fortuna altrove abbiamo preferito restare qui e ne siamo fieri. Mi candido con la voglia e le competenze necessarie per voltare pagina. Malvito può anche avere erba cattiva, ma c’è tanto grano buono e noi siamo parte di questo. Sono stanca, ogni volta che mi presento a qualcuno per spiegare dove abito di essere costretta a dire: il mio paese si trova vicino a, nei pressi di… no, quando parlo della mia Città e sottolineo Città, vorrei bastasse dire sono di Malvito, punto”.

“Per far questo c’è bisogno di una visione, e noi l’abbiamo. Noi vogliamo essere cacciatori di orizzonti, come amava dire un vescovo santo del Sud Italia, Don Tonino Bello. Per Malvito non vogliamo essere considerati come “operai a giornata” quelli che secondo i nostri anziani erano l’esempio di un lavoro fatto male: per far vedere che avevano lavorato tanto zappavano solo in superficie per guadagnare terreno”.

“Noi invece la terra la vogliamo girare per far tornare a galla tutto il buono che c’è in profondità, la linfa vitale, quella che rende feconda la semina. Scegliere noi significa dare inizio ad una “nuova era”. Non si tratta solo di credere in noi ma di dare voce al desiderio di novità che abita in ciascuno di voi. Non faremo promesse inutili, né daremo false speranze: ci basta riaccendere il desiderio di riscatto che c’è in ognuno di voi”.

“Concludo con le parole dell’autore del libro “Il piccolo principe”, Sant’Exepury: “Se vuoi che i tuoi marinai costruiscano la barca andata in frantumo, non dare loro solo gli strumenti per realizzarla, ma metti nel loro cuore il desiderio del mare”.

Condividi