Calabria al voto, il caso di Mendicino: 6 candidati per meno di 10mila abitanti

I giochi sono (quasi) fatti: ben 6 candidati alla guida di Mendicino. Unico obiettivo: incolparsi a vicenda sul dissesto finanziario

StrettoWeb

Fervono i preparativi in provincia di Cosenza per le prossime comunali dell’8 e 9 giugno. Una sfida aperta, soprattutto perché diversi Comuni dovranno fare i conti con il Commissariamento e con bilanci che non quadrano. Tra questi, il Comune di Mendicino sembra fare da apripista: una storia abbastanza travagliata per i quasi 10mila abitanti della comunità i quali, nonostante regolari amministrative nel 2019 con l’elezione di Antonio Palermo, si sono ritrovati senza sindaco dopo 3 anni. Palermo si è dimesso, Mendicino è stata commissariata e ora 6 esponenti della politica locale si “sfidano” per occupare lo scranno più alto in Amministrazione.

Tra questi, abbiamo Irma Bucarelli ex assessore della giunta Palermo, apertamente schierata contro il suo ex-sindaco a cui rimprovera di “aver fatto la vittima” e di essersi dimesso solo per interessi personali. La Bucarelli rimprovera al “fuggitivo” di “quanto irresponsabile fosse per lui far arrivare un Commissario a gestire l’Ente Comune per i prossimi 9 mesi“. Nonostante fosse parte della giunta al governo, la Bucarelli oggi parla di dissesto finanziario del Comune. Come gli altri 5 candidati.

Angelo Greco è un altro dei papabili che potrebbe, il prossimo giugno, essere alla guida di Mendicino. Appoggiato dal movimento civico “Tradizione e Futuro” – forse a fare riferimento alla sua (dis)avventura con Palermo e alla suo desiderio di passare da vicesindaco a sindaco – conta sul sostegno di partiti quali Fratelli d’Italia e Lega. Nache lui, nonostante fosse il braccio destro di Palermo, si scaglia contro il crollo finanziario e si tira fuori dai giochi: “mi hanno accusato di disonestà amministrativa”.

E’ il turno, poi, di Raffaele Vena che, da consigliere della minoranza, ora punta ad una bella giunta con cui governare i mendicinesi per i prossimi 5 anni. Stimato Professore di Liceo, ci fa storcere un po’ il naso solo perché “un po’ troppo in comunella” con Maximiliano Granata: Vena, infatti, fa parte del Cda di Valle Crati. Anche il Prof parla di crollo finanziario ma, vista la situazione del Consorzio di cui fa parte, direi che è il caso di declinare e puntare su altro, per la campagna elettorale,

Più scrivo, più penso che tutti i mendicinesi siano poi candidati nelle varie liste, visto l’enorme numero di aspiranti sindaco. Mi chiedo, a questo punto, come faranno a votarsi in famiglia visto che, sicuramente, ci saranno parenti sparsi per le varie liste. Comunque, proseguiamo.

Il quarto candidato – questa, ci tengo a precisare, è una lista del tutto casuale, è Francesca Reda, esponente di spicco del Partito Dem di Mendicino. La Reda, infatti, è la segretaria del gruppo politico, ex consigliere di minoranza, che porta avanti la sua linea programmatica dal titolo “Dalla parte giusta”. Prova a smuovere le acque parlando di futuro e giovani (uff!) e, ovviamente, di dissesto finanziario.

E mentre immagino i candidati a sindaco come in quel famoso meme di un gruppetto di Spider-Man che si puntano il dito uno contro l’altro, arriviamo al quinti candidato.

Spider-Man-meme

Parliamo di una vecchia conoscenza mendicinese, Roberto Greco. Sostenuto dal movimento “Mendicino Città Aperta” – ma anche città affollata – frequenta ormai gli ambienti del Comune da molto tempo: Greco, infatti, riveste il ruolo di ingegnere dell’Ufficio Tecnico. Il movimento ha annunciato la sua candidatura con testuali parole: “una figura in netta antitesi rispetto al contesto di soliti noti (?)”. Ricordiamo, per chi non l’avesse inteso, che lavora al Comune. Da sempre.

Infine, il sesto candidato, la vera novità per Mendicino: trattasi di Luciano Luciani, “vergine” in campo di amministrative. Il suo gruppo “Mendicino Rinasce” è sicuramente il più attivo, almeno sui social: con 35 dirette al giorno, il buon Luciani cerca di tenere il punto sulla situazione mendicinese. Un po’ confuso, ma sicuramente è il “meno” vecchio tra i “vecchi” della politica.

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