“Caro il mio Cateno Accorinti lo dico a te e ai 2300 brianzoli che ti hanno votato, il ponte è dei miei figli, il ponte è mio. Il ponte è dei siciliani che ogni anno pagano 6 miliardi e mezzo di costo di insularità, il ponte dell’Italia, il ponte dell’Europa“. E’ quanto scrive in un post su Facebook l’ingegnere Peppe Palamara, dopo il voltafaccia di Cateno De Luca nei confronti del Ponte sullo Stretto, opera che il sindaco di Taormina ha sempre voluto e che ora osteggia, in seguito alla sua candidatura alle europee con il gruppo Sud chiama Nord.
“Salvini è solo un buon ministro delle infrastrutture che si sta adoperando affinché il sogno di tutta questa gente si realizzi – continua Palamara –, lui poi è di Baggio e ti garantisco che non gliene frega proprio nulla se si fa o meno il ponte sullo stretto di Messina. Del resto come non frega nulla a te che sei brianzolo“, conclude Palamara.
Palamara ha postato, a corredo delle sue parole, la locandina dell’evento organizzato da De Luca per il 25 aprile. Una manifestazione nopontista che stride al cospetto dei flash mob a favore del collegamento stabile tra Calabria e Sicilia che lo stesso Cateno De Luca promuoveva fino ad un paio di anni fa. Palamara, con ironia, ha sostituito il logo di De Luca con Ban bridge, cambiando il cognome in “Accorinti“. Come tutti no ponte che si rispettino, anche la new entry del club, Cateno De Luca, sostiene che questo è un ponte di Salvini. Per molti messinesi e siciliani, invece, non è così: il Ponte è della Sicilia, di Messina.