Caso Stellantis, Tavares assente e Urso punta i piedi: “il governo ha già dato, ora tocca a loro”

Oggi la prima riunione per decidere sul futuro degli stabilimenti Stellantis: Melfi conclude con un nulla di fatto. Domani tocca a Mirafiori

StrettoWeb

Il caso Stellantis sta tenendo l’Italia – e il Piemonte in particolare – con il fiato sospeso: oggi, 2 aprile, l’incontro fatidico al Governo. Sono infatti partiti oggi i lavori al Ministero delle Imprese e del Made in Italy con un tavolo tecnico per decidere sul destino degli stabilimenti della holding multinazionale che ha assorbito l’ex Fiat. Il Ministro Adolfo Urso ha già espresso quella che è la posizione del Governo.

 “Noi abbiamo già dato – chiosa Urso. Il Governo ha messo in campo una politica per l’auto, come cambiare la politica europea sul settore auto, ha realizzato un piano di incentivi per l’innovazione e realizzato un piano di incentivi per l’auto”. Ribadisce quindi l’azione che l’Italia ha già messo in campo. Ora tocca quindi al colosso multinazionale: “è compito dell’azienda adattare il suo piano industriale e finanziario rispetto a quello che il sistema Italia si aspetta, non il governo ma il sistema Italia”.

Prosegue Urso: “il governo tutela gli interessi degli italiani. Anche gli altri produttori che non hanno ancora siti in Europa sanno che sta cambiando la politica europea e quindi diverse case automobilistiche senza siti produttivi nell’Ue sono alla ricerca”. E mentre il Governo pensa agli italiani, “Carlo Tavares pensa a tutelare gli interessi degli azionisti”– rincara Urso.

Stabilimento di Melfi

Grande assente il numero 1 di Stellantis che “ha dato buca” al tavolo tecnico di oggi dove i lavori si sono concentrati sullo stabilimento di Melfi, situato in provincia di Potenza. Gli accordi tra Stellantis e Governo erano chiari, almeno all’inizio dell’anno: ora, invece, il progetto previsto potrebbe crollare come un castello di carta. Stellantis aveva infatti assicurato la produzione di nuovi 5 modelli elettrici da sviluppare proprio nello stabilimento potentino: la visione è stata confermata anche oggi ma, come ha ribadito Urso, l’azienda non ha presentato alcun piano chiaro.

“Per loro oggi era solo una interlocuzione ma abbiamo chiesto che presentino in tempi brevi un piano chiaro stabilimento per stabilimento e questi giorni sono quelli che ci possono far capire se c’è un terreno comune con cui confrontarci e affinché alla fine ci sia un piano condiviso dalle forze sociali e produttive e quindi dai sindacati, dall’Anfia che rappresenta l’indotto su quel che sarà il piano di sviluppo nel nostro paese”, ha spiegato Urso. “Oggi è iniziato un percorso in cui si sono esaminate a livello complessivo gli obiettivi di produzione”.

Un nulla di fatto per i lavoratori

Un tavolo tecnico che si è concluso con un nulla di fatto, almeno secondo quanto riporta il leader di Fiom, Michele De Palma: “il comportamento dell’azienda è irresponsabile socialmente, oggi sullo stabilimento di Melfi non abbiamo avuto nessuna risposta, né sulle garanzie dello stabilimento rispetto alla messa in produzione dei 5 modelli elettrici previsti, né tantomeno sulle soluzioni che riguarderanno i lavoratori che rischiano di perdere la propria occupazione. Ci saranno i prossimi incontri ma credo che ormai sia chiaro che senza Tavares questa discussione non va da nessuna parte”.

Più pacata invece la reazione di Uilm: il segretario nazionale Gianluca Ficco ha infatti espresso soddisfazione per “la conferma dei cinque modelli da parte di Stellantis a Melfi sulla futura piattaforma medium, ma chiediamo che una parte di questi sia ibrida giacché i full electric stentano ad imporsi sul mercato. Inoltre chiediamo tutele per i lavoratori dell’indotto, vale a dire della componentistica, dei servizi e della logistica, che a ben vedere sono i più esposti ai rischi occupazionali”. 

Occhi puntati su Mirafiori

Domani invece sarà il turno dello stabilimento piemontese Mirafiori sul quale si concentrano la maggior parte delle preoccupazioni dei sindacati: proprio per fare squadra sui destini della fabbrica martedì a Torino ci sarà un incontro con i sindacati e le associazioni datoriali promosso dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e dal sindaco Stefano Lo Russo.

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