Catania, tutti i successi di Pelligra: il calcio fa sognare la città di Ballarino

Nino Ballarino è l'unico catanese che non festeggia l'epilogo calcistico della stagione: gli etnei battono record storici, la sua Fenice Amaranto fa registrare invece quelli negativi

StrettoWeb

Quanto tempo è passato da quel 18 marzo del 2007, ben 17 anni fa, quando la Reggina batteva il Catania in trasferta sul campo neutro di Rimini con il risultato di 1-4 grazie ai gol, tutti nella ripresa, di Amoruso, Foggia, Bianchi ed Esteves. Clamorosa la rete di Foggia, da metà campo a battere Pantanelli. La Reggina di Walter Mazzarri, così, raccoglieva tre punti fondamentali per la salvezza nonostante il pesantissimo fardello di 15 punti di penalizzazione. Era serie A.

Oggi tra lo Stretto e il mar Jonio c’è un intreccio calcistico davvero particolare. La Reggina, che un anno fa ha disputato i playoff di serie B sognando il ritorno in serie A, è scomparsa la scorsa estate ed è stata sostituita da quel surrogato qual è La Fenice Amaranto guidata dal piccolo imprenditore catanese Nino Ballarino che a Reggio Calabria aveva promesso fuoco e fiamme neanche fosse la personificazione dell’Etna, e invece ha portato il calcio reggino nel punto più basso di sempre. Nel business plan con cui si era presentato al Comune di Reggio Calabria aveva promesso due promozioni consecutive in due anni: subito la serie C, poi il doppio salto immediato in B, con 10 mila spettatori medi nella stagione appena conclusa. La media di spettatori al Granillo, invece, è stata di poco superiore a mille e La Fenice Amaranto ha collezionato 8 sconfitte in 33 partite, umiliata in casa persino da Real Casalnuovo e Città di Sant’Agata di Militello, oltre ai 7 pareggi compresi quelli – clamorosi – di andata e ritorno, con il San Luca, piccolo borgo dell’Aspromonte.

L’estate precedente Nino Ballarino neanche si era presentato al bando del Comune di Catania poi vinto da Ros Pelligra, grande imprenditore australiano di origini siciliane multi miliardario che – senza i clamori pomposi di Ballarino – lavorando con serietà ha portato il Catania subito in serie C, stradominando la scorsa serie D, e poi quest’anno ha addirittura vinto la Coppa Italia di serie C, primo trofeo della storia del Catania calcio, e adesso disputerà i playoff per la serie B da testa di serie, giocando gli Ottavi di Finale tra 11 e 14 maggio con il ritorno in casa e il vantaggio in caso di doppio pareggio o stesso risultato tra i due match.

Chissà perchè Ballarino a quel bando di Catania non si era neanche presentato, per poi vedere dopo pochi mesi Reggio Calabria come terra di conquista. Intanto su StrettoWeb il 31 agosto 2023, quando ancora non c’era neanche lo spettro di Ballarino ma la speranza era quella di imprenditori seri e facoltosi, scrivevamo l’editoriale “Reggina, come ripartire dalla serie D? Guarda Catania: gli etnei dimostrano come si fa“. Pochi giorni dopo il caos per la controversa scelta di Brunetti, che ancora oggi dopo sette mesi non vuole ammettere pubblicamente l’errore e si arrampica sugli specchi.

E invece Catania, con Pelligra, sta sognando sempre più in grande. Nel calcio moderno solo una proprietà di questo tipo può garantire successi e ambizioni.

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Chissà se Reggio Calabria saprà guardare al modello-Catania almeno adesso, dopo la fallimentare esperienza condotta proprio dai catanesi andati a cercare fortune fuori casa…

Il nuovo store ufficiale del Catania nel centro storico della città etnea – foto © StrettoWeb

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