Tutti pazzi per Vivarini. A Catanzaro? Sì, ma non solo. Dai complimenti di De Zerbi a quelli sui social fino ai premi conseguiti. Ad oggi, è lui l’allenatore del momento, quantomeno in Serie B. La squadra giallorossa è quella che gioca meglio, che diverte, che non specula sull’avversario, che se la gioca a viso aperto. Ha cambiato poco, rispetto allo scorso anno, in cui ha stradominato il girone C di Serie C. E ora sogna il grande e doppio salto. Vivarini è stato intervistato da Tuttomercatoweb, mantenendo la solita calma olimpica evidenziata per tutta la stagione.
“Siamo consapevoli del lavoro che stiamo facendo ma allo stesso tempo sereni, niente voli pindarici. Stiamo cercando di migliorare partita dopo partita trascinati dalla piazza che ci sta dando una spinta clamorosa. Siamo su di giri ma con il giusto equilibrio”, ha detto. “Ad inizio stagione ci speravo”, di ottenere questo percorso in campionato. “Credo nei ragazzi, stanno facendo molto bene”.
Stanno facendo molto bene i ragazzi, sì, ma anche lui. E le attenzioni non mancano. “Nel calcio ne ho passate tante, vivo alla giornata”, ha aggiunto, svelando un retroscena estivo: “l’anno scorso ad esempio c’erano i presupposti per andare via e poi sono rimasto”. E col sennò di poi probabilmente ha fatto bene, considerando anche i complimenti sui social arrivati da Enrix in una diretta con Er Faina. “È stato molto simpatico. Con il ragazzo che ha fatto questa affermazione ci siamo anche sentiti. Ma i social cerco sempre di non guardarli per non farmi distrarre. Però quando accade una cosa del genere fa piacere”, ha continuato Vivarini.
Poi si passa al campo, al presente e al passato. “Mentre stiamo parlando ho la testa alla Cremonese. Verranno per fare una grossa partita, saranno arrabbiati. Dovremo mantenere alta la guardia”, ha affermato l’allenatore in relazione alla clamorosa sconfitta interna dei lombardi. Però “abbiamo la consapevolezza di aver fatto tanti punti per quello che erano gli obiettivi ma abbiamo anche un rammarico importante. Abbiamo raccolto meno rispetto a quanto fatto. Siamo un po’ in credito con la fortuna. Il calcio lo conosco bene: può succedere di tutto e lotteremo fino alla fine”.
E tornando al suo modo di giocare “ho sempre creduto nel gioco propositivo. Difficilmente vado sull’approssimazione. Il calcio è divertimento, per chi lo fa ma soprattutto per chi lo vede. Mi organizzo molto sul possesso palla e i giocatori devono sapere ciò che deve avvenire. E così esprimiamo un bel calcio. La squadra è stata costruita in funzione delle cose che deve fare in campo. Abbiamo sempre cercato di prendere giocatori funzionali per un certo tipo di lavoro. E questo ci porta a fare ciò che stiamo facendo”. Infine, il giornalista prova a strappargli una promessa. “Cosa farò in caso di Serie A? Niente. Sono cose normali… anche perché non mi piace mai fare sogni o programmi proiettati più in là. Se arriva, bene…”.