Reggio Calabria non è una città per disabili. Tra barriere architettoniche che impediscono anche gesti semplici come prendere un caffè al bar, tasse che non tengono conto delle condizioni di salute dei cittadini e tagliandi di parenti che vengono utilizzati per parcheggiare al posto dei disabili, questa città vede le persone con handicap fisici costrette, molto spesso, a stare chiuse in casa. Perché fuori non riuscirebbero a fare quasi nulla.
“Siamo quasi alla tragedia perché anche il comune fa danni contro i disabili. Davanti all’Inail hanno coperto gli unici due parcheggi per disabili con la pista ciclabile!“. Comincia così l’intervista che questa mattina abbiamo fatto a Luigi Casile, coordinatore di Democrazia Sovrana e Popolare, con delega regionale ai diritti per i disabili. Ai microfoni di StrettoWeb Casile ha raccontato che la città è una “giungla di tagliandi blu ‘truffaldini’, perché magari sono di una zia o di una nonna, le quali probabilmente non hanno mai visto quella macchina, guidata dal nipote che fa la spesa e parcheggia nel posto per i disabili”. Si tratta, spiega Casile, di casi molto frequenti e sono nettamente più dannosi di coloro che non hanno il tagliando, “perché chi non ce l’ha si prende il rischio della multa“.
E Casile, nell’intervista completa in alto, racconta un episodio vissuto da lui stesso in qualità di dirigente della Reggio Bic (basket in carrozzina). “Avevo un atleta della Lituania, una sera uscendo mi dice “sai Luigi Reggio è una città felice, perché non vedo disabili, ci sono solo io in carrozzina”. Come facevo a spiegarli che non hai come parcheggiare e nell’80% dei locali ci sono gradini e non si passa!“. Per questo motivo, dunque, i disabili a Reggio Calabria sono costretti a limitare le proprie possibilità di vita sociale. Uscire e andare in giro diventa un’impresa titanica.
“Questa amministrazione si è dimenticata che ci sono i disabili. Parecchi non escono di casa”, conferma Casile che rincara la dose: “un disabile che abita da solo paga le stesse tasse di una famiglia!“. E d’altronde l’intervista di questa mattina a Luigi Casile l’abbiamo fatta in un luogo emblematico: il parcheggio per disabili di fronte all’Inail, coperto per metà dalla…pista ciclabile!