“Mio figlio non studia”: e se avesse un DSA? A Reggio Calabria la cura dei disturbi scolastici dei bambini

La dott.ssa Rossetti de "Il Centro" spiega cosa sono i Disturbi Specifici dell'Apprendimento e lancia un messaggio ai genitori

StrettoWeb

Mio figlio non studia!”. “Mio figlio non capisce!”. “Mio figlio non riesce…”. Quante volte vi siete trovati a pronunciare o ascoltare queste frasi? Capita spesso di sentire i genitori lamentarsi degli scarsi risultati scolastici o delle difficoltà dei propri figli. Situazioni che spesso vengono sottovalutate e ‘giustificate’ con risposte di comodo che non solo non risolvono i problema procrastinando un possibile intervento o sperando che con la crescita si risolva da solo. Se qualcuno, arrivato fin qui, ha già esclamato: “ma su figghioli!“, ecco… ci riferiamo proprio a questo.

Si tratta di errori che rischiano non solo di pregiudicare il futuro del proprio figlio, ma che spesso finiscono anche per mortificare il bambino etichettandolo come ‘inferiore‘ rispetto ai propri coetanei che invece non hanno gli stessi problemi. Il punto è proprio questo. Il bambino in questione potrebbe avere un disturbo che ne ostacola l’apprendimento.

Su StrettoWeb, ormai da qualche mese, ci stiamo occupando di sensibilizzazione sui problemi legati all’infanzia grazie al supporto dei professionisti de “Il Centro”, una giovane realtà nata a Villa San Giovanni diventata, in pochi mesi, punto di riferimento per la diagnosi e la cura dei disturbi dei piccoli. In questo articolo affronteremo il tema dei DSA: Disturbi Specifici dell’Apprendimento.

Cosa sono i DSA?

La professoressa Stefania Rossetti, tecnico dell’apprendimento certificato, ha spiegato ai nostri microfoni cosa sono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento. “I DSA sono disturbi legati esclusivamente all’apprendimento, riguardano la lettura, la scrittura e il calcolo Sono dislessia, disortografia, discalculia e disgrafia“, spiega la dottoressa che sottolinea un aspetto molto importante: “ci troviamo di fronte a bambini che hanno un Q.I. nella norma o al di sopra della norma” e non al di sotto, come si potrebbe essere portati a pensare per ignoranza.

Analizziamo i DSA nel dettaglio:

  • Dislessia: influisce sulla capacità di leggere in modo accurato e fluente. I bambini con dislessia possono avere difficoltà a decodificare le parole, a riconoscere i suoni delle lettere e a comprendere il significato delle parole lette. Questo disturbo non è legato a deficit di intelligenza, ma è il risultato di difficoltà nel modo in cui il cervello elabora il linguaggio scritto. I soggetti con dislessia possono confondere le lettere all’interno delle parole, invertire l’ordine delle lettere o avere difficoltà a ricordare le parole lette. La dislessia può influenzare l’apprendimento della grammatica, della punteggiatura e della comprensione del testo.
  • Disortografia: riguarda la capacità di scrivere in modo corretto e coerente. I bambini con disortografia possono avere difficoltà a organizzare le idee per la scrittura, a ricordare l’ortografia corretta delle parole e a utilizzare la punteggiatura in modo appropriato. Questo disturbo può manifestarsi con errori ortografici frequenti, difficoltà nella scrittura di frasi complesse e nella strutturazione dei testi.
  • Discalculia: coinvolge la capacità di comprendere e utilizzare i numeri e i concetti matematici. I bambini con discalculia possono avere difficoltà a eseguire operazioni matematiche di base, a comprendere concetti numerici e a risolvere problemi matematici. Questo disturbo può manifestarsi con difficoltà nel riconoscere i numeri, nell’apprendimento delle tabelle di moltiplicazione, nell’organizzazione delle informazioni numeriche, nella comprensione dei concetti di tempo e spazio, nella corretta misurazione e nel corretto utilizzo dei simboli matematici.
  • Disgrafia: riguarda la capacità di scrivere in modo chiaro, leggibile e coerente. Si manifesta con difficoltà nella formazione corretta delle lettere, nella strutturazione del testo e nella grafia illeggibile. La disgrafia si concentra principalmente sull’aspetto motorio e grafico della scrittura, inclusa la capacità di formare correttamente le lettere e di organizzare il testo sulla pagina. I bambini con disgrafia possono avere problemi nel formare le lettere in modo coerente e leggibile, nella strutturazione del testo in paragrafi organizzati e nella comprensione della spaziatura tra le parole.
Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb

Come individuare i DSA? Attenzione ai segnali precoci

Individuare un disturbo non è semplice anche per i genitori più attenti. Tuttavia, esistono dei segnali precoci che possono portare in superficie il problema. “Fin dall’ultimo anno della scuola dell’infanzia e in prima elementare possono verificarsi campanelli d’allarme che è fondamentale individuare per poi fare una vera e propria diagnosi”, sottolinea la dottoressa Rossetti.

Alcuni segnali precoci possono includere difficoltà nel riconoscere le lettere dell’alfabeto, nel comprendere i suoni delle lettere, nella memorizzazione delle sequenze di numeri o lettere e nella comprensione delle rime. Il ruolo della famiglia, in questo caso, riveste un’importanza fondamentale nell’individuazione di un possibile problema che influenza negativamente il percorso educativo e la vita quotidiana del bambino.

Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb

Cosa fare se mio figlio presenta dei segnali precoci di DSA?

Anche solo un dubbio può portare a una diagnosi che svela come un comportamento particolare nasconda in realtà un disturbo specifico dell’apprendimento. Dunque, è importante agire. I genitori possono rivolgersi a esperti come quelli de “Il Centro” per capire quale sia il modo migliore per intervenire. Una diagnosi precoce consente di avviare interventi mirati che possono includere supporto educativo personalizzato, tecniche di apprendimento specifiche e terapie specialistiche.

Se non c’è una vera e propria diagnosi – spiega la dottoressa Rossettiè importante partire da essa per specificare se si tratta di una difficoltà o un disturbo. Se si tratta di una difficoltà la terapista può intervenire e nel giro di 2 o 3 mesi la difficoltà sparisce. Se è un disturbo bisogna intervenire con 2 o 3 mesi di riabilitazione“.

Inoltre, è essenziale creare un ambiente di sostegno e comprensione per il bambino a casa e a scuola. I genitori devono comunicare apertamente con gli insegnanti e il personale scolastico riguardo le esigenze del bambino e collaborare con loro per implementare strategie di apprendimento efficaci. È importante, inoltre, offrire un sostegno emotivo al bambino, rassicurandolo sul fatto che le sue sfide non definiscono la sua intelligenza o il suo valore come individuo.

È importante intervenire anche al minimo campanello d’allarme o alla più piccola difficoltà. È importante che un genitore si rivolga a degli specialisti che possano intervenire precocemente e avere delle risposte. Da qui poi si passa a: valutazione, diagnosi e doposcuola specialistico“, conclude la dottoressa Rossetti.

I Disturbi Specifici dell'Apprendimento: la spiegazione della dottoressa Rossetti e il messaggio ai genitori
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