La clamorosa gaffe di Basile sul Ponte: l’impianto di Pace resta intatto, ma lui non lo sa

Federico Basile non conosce il progetto del Ponte e si lamenta per l'impianto di compostaggio di Pace... che resterà intatto!

StrettoWeb

Che il sindaco di Messina abbia cambiato idea in merito al Ponte sullo Stretto con un colpo di coda degno del miglior illusionista, è ormai cosa nota. E d’altronde non poteva fare diversamente visto che il suo nuovo leader e vecchio mentore, Cateno De Luca, ha fatto lo stesso venendo meno a principi che propugna da anni. Ma la possibilità di una poltrona in Europa, si sa, farebbe venire la vista ai ciechi e l’udito ai sordi.

Passi dunque che Federico Basile, date le sue nuove idee sul Ponte in netto contrasto con quelle precedenti, pubblichi sulle sue pagine social un post ai limiti del risibile. “Prima Messina! – ha scritto il primo cittadino messinese –. Il compito di un amministratore è l’assunzione di responsabilità nel prendere le decisioni che riguardano una comunità… ed è essere responsabile nei confronti della stessa comunità. “Prima Messina”, a differenza di altri slogan, è la necessità di tutelare un territorio fragile che può essere pronto a tutto se messo nelle condizioni di poter esserlo“.

Tutto questo giro di parole, per Basile, solo per spiegarci che per essere eletto s’è pappato i voti dei Sì Ponte, e ora che è sindaco deve pensare al bene della città e cambiare idea su punti del suo stesso programma. Come se il bene della città non fosse un’infrastruttura che, per ovvi motivi, ne cambierebbe in meglio il volto, la fortuna, il futuro.

Passi tutto questo voltafaccia, dicevamo, ma il fatto che il sindaco non sappia quali saranno le ricadute concrete del Ponte e dei suoi cantieri sulla città, la dice lunga sulla sua cognizione in merito al progetto e a tutto ciò che vi ruota attorno.

La gaffe di Basile: l’impianto di compostaggio di Pace non è a rischio

Nel corso di un’intervento di Basile in diretta sull’emittente messinese TCF Tv, il primo cittadino ha parlato dell’impianto di compostaggio di Pace. “Il famoso impianto. O si sposta la ferrovia o si fa un altro impianto“, ha detto. “A quale impianto fa riferimento?“, ha chiesto la giornalista. Il sindaco, candidamente ha risposto: “A quello di Pace. Viene messo in funzione e si butta giù quello. Perché io nell’impianto di Pace ottengo il 40% del mio 58% di differenziata. Quindi è impensabile che la ferrovia mi passi di là“.

Ebbene, la questione era già stata ampiamente chiarita nella Commissione Ponte che si è riunita lo scorso 17 aprile. Il tutto nel corso di una discussione durante la quale gli esperti hanno spiegato che l’impianto non sarebbe stato spostato e invece alcuni consiglieri asserivano il contrario. Consiglieri che si basavano su quanto riferito dai tecnici del Comune (!). Evidentemente Basile non ha idea di cosa sia stato detto nel corso della riunione dell’apposita commissione.

“I suoi tecnici gli dicono cose inesatte”

E a smentire il sindaco su questo punto è stata, oggi, la pagina Facebook “Strait of Messina Bridge” con un post: “Ancora il no pontismo alla ricerca di pretesti per affossare il progetto. Venerdì scorso a Malalingua il neo no pontista sindaco di Messina Federico Basile ne ha tirati fuori alcuni. Smentiamone intanto uno.
Evidentemente i suoi tecnici gli dicono cose inesatte e lui non le verifica. Secondo il sindaco bisognerebbe spostare il tracciato ferroviario (e vabbè lapsus voleva dire stradale), perché nel 2011 non c’era il compostaggio della discarica di Pace ed a lui quel compostaggio serve perché fa il 40% dei rifiuti cittadini.
Il problema è che semplicemente non è vero, vedi il confronto tra i due fotoinserinmenti del Viadotto Pace nel 2011 e nel 2024“.

E’ evidente che Federico Basile non conosca il progetto del Ponte e diffonda proclami, nuovi per lui, per pura propaganda. A differenza di quanto lui stesso scrive nel succitato post che ha pubblicato ieri sui social, dove con malcelata autoreferenzialità afferma: “Più leggo e studio il progetto, seguo le procedure e sento descrivere le opere in programma e più mi convinco che serve darsi una svegliata difendendo un territorio che da 20 anni è bloccato sulla parola “ponte”, mentre proprio adesso che avevamo impresso una pianificazione e strategia ci ritroviamo a dover capire come far coesistere vita quotidiana e cantieri“.

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