“Parole “SANTE” quelle dell’ ex Assessore Giuseppe Martorano che conosco proprio dall’inizio di quella esperienza con il Gruppo Comunale Volontari di Protezione Civile; ha già detto tutto lui, cioè quello che è stato fatto negli anni di Scopelliti Sindaco e quello che è successo dopo il commissariamento, quindi non mi metto a ribadire il concetto che Scopelliti doveva essere fermato a tutti i costi e non essendoci riusciti ad abbatterlo politicamente hanno trovato altre strade”. Lo afferma in una nota il Presidente del M.A.P. Pietro Marra.
“Io invece da volontario di Protezione Civile mi voglio soffermare sul fatto che in questa città negli ultimi anni né l’amministrazione comunale attuale né quella precedente ha avuto tempo per discutere e aggiornare il Piano Comunale di Protezione Civile che risale al 2008 approvato appunto durante l’amministrazione del Sindaco Giuseppe Scopelliti. Con una Delibera di Giunta presieduta dal Sindaco Giuseppe Falcomatà nel 2017 lo stesso piano fu incrementato con delle schede e verbali di rilevamento, ma stiamo parlando comunque di 7 anni fa, quindi ad oggi lo stesso piano risulta scarso ed obsoleto visto che molte aree di attesa della popolazione e varie associazioni iscritte all’albo non sono più attive”.
“Durante qualche incontro avuto negli anni scorsi sia con il Sindaco Falcomatà che con qualche Dirigente dell’ ufficio di Protezione Civile, mi sono soffermato sul fatto della non operatività del “Gruppo Comunale Volontari di Protezione Civile” ad oggi senza mezzi e senza il numero minimo di volontari per poter operare secondo le normative, ribadendo che la Protezione Civile non è soltanto partecipare alle sagre, concerti e festa Madonna. Si dice che dalle tragedie si impara a non fare gli stessi errori, ma a Reggio non funziona così altrimenti non si starebbe ancora ad aspettare ma si penserebbe ad agire per la sicurezza della popolazione; la nostra città risulta essere ad alto rischio sismico ed idrogeologico, ma questo ai tanti che ci amministrano non fa paura ed è per questo che voglio ricordare le ultime alluvioni avvenute nei territori del Centro e Nord Italia che rispetto noi sono più preparati ed attrezzati a questi eventi”.
“L’alluvione nelle Marche avvenuta alla fine del 2022 portò tredici vittime e successivamente quattordici avvisi di garanzia tra Sindaci, Funzionari e operatori di Protezione Civile causa “allarme dato in ritardo”, quella di Ischia che causò altre dodici vittime con enormi danni ad edifici ed infrastrutture ed infine quella dell’Emilia Romagna nel 2023 con la perdita di altre sedici vite umane tra le Provincie più colpite di Ravenna, Forlì, Cesena , Bologna e Reggio Emilia causa piogge intense che portarono al riempimento dei corsi d’acqua provocando la rottura degli argini. Tutto questo si può monitorare e tante volte prevenire in tempo con delle pianificazioni di pulizia dei corsi d’acqua e sistemazioni delle strutture che poi cedono per incuria e mancata manutenzione. Ed è proprio per questo che servono i Gruppi Comunali e le Associazioni di volontariato di Protezione Civile, per attività di prevenzione mirate ad evitare o a ridurre i danni in caso di calamità naturali e alla gestione delle emergenze. Non è bastata neanche la tragedia del ”Covid” che ci ha messo in ginocchio per due anni mandando al collasso le strutture sanitarie e di emergenza”.
“In conclusione basterebbero anche 10.000 euro annui da mettere in bilancio comunale per il volontariato della Protezione Civile in città, che sono una miseria se si pensa ad una forza notevole in più per il verificarsi di qualsiasi emergenza, ma sicuramente questo non interessa ai nostri amministratori che hanno ben altro da pensare”.