Matrimonio Mario Pincarelli, la famiglia di Laura Roffo a StrettoWeb: “non sapevamo nulla, scelta scellerata che non condividiamo”

Ai microfoni di StrettoWeb un familiare di Laura Roffo, la donna che ha sposato in carcere Mario Pincarelli, ha deciso di chiarire la posizione della propria famiglia

StrettoWeb

Non era accompagnata dai genitori, non è cresciuta in un contesto disagiato e non ha reso partecipe la propria famiglia dell’insana scelta. Sono questi i punti salienti che un familiare di Laura Roffo, che da anni vive nel reggino, ha voluto precisare ai microfoni di StrettoWeb dopo il caos e la forte eco mediatica che si è venuta a creare intorno al matrimonio della donna con Mario Pincarelli, condannato in via definitiva a ventuno anni per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte.

Un omicidio cruento, quello del giovane Willy, che Pincarelli ha commesso insieme ad altre tre persone, i fratelli Bianchi e Francesco Bellegia. I quattro hanno pestato a morte il gracile ragazzino senza alcuna pietà. Secondo l’autopsia fatta sul corpo di Willy, non vi era più un solo organo integro.

Il matrimonio in carcere

In questi giorni la notizia del matrimonio in carcere di Pincarelli sta facendo molto discutere, non tanto per le strane nozze in sé, ma quanto perché la sposa non esisteva nella vita dell’omicida prima del suo arresto. Laura Roffo, infatti, 32enne (e non 28enne come erroneamente riferito da alcuni media) originaria di Bracciano, si è innamorata di colui che è ormai suo marito, dopo averlo visto in televisione, all’indomani del suo arresto. Ha così iniziato una corrispondenza epistolare e telefonica con lui, che l’ha portata a chiedergli di sposarla.

Le immagini dell’arrivo della sposa davanti al carcere, a bordo della sua Cinquecento nera, hanno fatto scalpore. A balzare all’occhio è stato soprattutto il comportamento del suo accompagnatore, erroneamente ritenuto dai media padre della ragazza, ma che in realtà è un famigliare di Pincarelli, come lo è anche la donna con i capelli corti che è con loro. Quest’ultima, inoltre, è stata testimone insieme all’avvocato penalista Loredana Mazzenga, e non la madre della sposa, come riferito dai giornali.

A raccontare la verità a StrettoWeb è un familiare di Laura Roffo, al fine di prendere le distanze dalla scelta della donna.

“Quell’uomo non è suo padre”

A nome della mia famiglia vorrei precisare che l’uomo che accompagna Laura in carcere per il matrimonio non è il padre, in quanto quest’ultimo è deceduto sei anni fa. A dispetto di ciò che è stato scritto, inoltre, la testimone non era la madre di lei“. Inizia così il racconto di una persona sconvolta e provata da quanto sta accadendo alla propria famiglia, che ha deciso di far comprendere che Laura Roffo non è stata in alcun modo sostenuta dalla sua famiglia, alla quale lei aveva tenuto nascosto tutto fino alle fine.

Qualcuno della sua famiglia ha preso parte al matrimonio?

Nessun parente e famigliare era presente al rito civile che si è svolto in carcere. Noi lo abbiamo appreso la mattina stessa dai giornali. Non sappiamo chi siano le persone che hanno accompagnato Laura e tengo a precisare che, da un punto di vista morale, se lei ci avesse resi partecipi di questa sua scelta sicuramente non avremmo comunque preso parte a questa che reputiamo una follia disumana“.

Ha parlato con Laura dopo aver appreso la notizia?

Io personalmente l’ho saputo la mattina del matrimonio, tramite un articolo di Roma Today, dove comparivano nome e cognome di Laura. Le ho subito chiesto spiegazioni e ho cercato di farla desistere, dopo che mi ha confermato che quella Laura Roffo era proprio lei, mi ha detto di essere innamorata, che ormai si stava preparando e che era già tutto pronto e organizzato. Mi ha detto anche che Mario Pincarelli secondo lei è innocente. Su questo punto le ho fatto notare che una sentenza della Cassazione non ammette dubbi ed è definitiva. Le mie parole però sono andate a vuoto, visto che il matrimonio è stato celebrato“.

Possibile che nessuno di voi sapesse nulla?

Di questa relazione, che a quanto leggo sui giornali va avanti dall’inizio del processo, in famiglia nessuno sapeva nulla. Ciò che mi preme sottolineare è che noi non vogliamo in alcun modo essere associati a questa scelta scellerata di Laura, che non condividiamo a livello umano, morale e giuridico. Anzi, siamo straziati al pensiero che la famiglia di Willy, dopo tutta la sofferenza subita, abbia dovuto anche assistere a questo spettacolo indecoroso ai limiti della follia, uno show mediatico macabro che ci ha travolti e sconvolti“.

Una posizione ferma la sua, che condivide con il resto della famiglia?

Assolutamente sì, anzi: alla famiglia di Willy chiediamo scusa dal profondo del cuore a nome della nostra famiglia, esclusa ovviamente Laura dalla quale, lo ribadisco, ci dissociamo completamente“.

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