Il Mediterranean Life, le presunte gaffe, i paragoni col mondo e il silenzio della città

Mediterranean Life, le recenti dichiarazioni di Falcomatà e Versace hanno riaperto il dibattito: qual è il problema e perché nessuno risponde a Falduto?

StrettoWeb

“Mi viene difficile pensare che si possano realizzare grattacieli nella nostra costa, per le caratteristiche del nostro territorio”. Queste parole sono state pronunciate a Radio Febea dal Vice Sindaco metropolitano di Reggio Calabria Carmelo Versace relativamente al Mediterranean Life, il futuristico progetto ideato dall’imprenditore reggino Giuseppe Falduto. A che cosa si riferiva Versace, che non è stato molto chiaro e diretto? Si riferiva al vento, si riferiva ai terremoti oppure al vicino Aeroporto e alle visuali dei mezzi aerei?

Perché se il problema è il vento, oppure il terremoto, la sua è una vera e propria gaffe, per niente giustificabile. Ma non lo ha precisato e dunque non è possibile fare i processi alle intenzioni. L’altezza della torre più alta del Mediterranean Life è di 176.69 metri. Sarebbe la più alta di Reggio, della Calabria e una delle più alte d’Italia, ma niente di paragonabile ai mastodontici edifici presenti in alcune zone del mondo. Pensiamo al Giappone, una delle aree del mondo con maggiore rischio sismico. Esistono ben 35 grattacieli di 200 metri o superiori, ben oltre i 176 dell’opera reggina. Pensiamo alla Sky Tower in Nuova Zelanda – altra zona a rischio sismico – alta 380 metri. E come non dimenticare, poi, la nuova Gran Torre Santiago (300 metri), inaugurata dieci anni fa in Cile, area del mondo colpita dal terremoto più devastante della storia (9,5 di magnitudo). In questi posti, la storia lo insegna, si sono succeduti – e continua ad essere così – terremoti di 8 di magnitudo o anche di più, mentre in Italia il più potente è stato quello di 7,5 sullo Stretto di Messina nel 1908.

Altezza torri Mediterranean Life

Il terremoto di Taiwan e la torre Taipei 101 “salva” grazie a un italiano

Il terremoto che ha colpito Taiwan qualche giorno fa è stato di magnitudo 5,2. Proprio lì c’è l’undicesimo grattacielo più alto del mondo, il Taipei 101, di 509.20 metri. Che ci risulta sia rimasto in piedi. A “salvarlo”, ci raccontano le cronache, un italiano. Un’azienda italiana, la Fip Mec di Selvazzano (Padova), che nel 2004 realizzò una maxi sfera tra l’87° e il 92° piano. Protagonista l’ingegnere civile Renato Vitaliani, ideatore della sfera, che funziona “come un orologio a pendolo: una mega sfera di 660 tonnellate d’acciaio viene posta a una certa altezza della torre e agganciata alla sommità con dei cavi. Quando la torre si sposta da una parte, l’assorbitore si sposta dall’altra, esattamente come farebbe un pendolo. Di fatto equilibra la forza sprigionata dal sisma o dal vento”, ha spiegato lui stesso al Corriere della Sera.

Un paradosso, o forse no. Come sempre ci siamo noi italiani, quando si tratta di ingegneria o architettura. Un paradosso che però venga criticato il Ponte sullo Stretto, un’opera italiana e il cui Messina Style è stato ripreso per altre opere simili in tutto il mondo. Ponte sullo Stretto che viene citato proprio da Falduto, in rapporto all’altezza dei piloni. “Bolaro Tower, il Grattacielo di Reggio Calabria che si ferma a circa la metà dell’altezza dei piloni del Ponte sullo Stretto tra Reggio e Messina. Immagino che se si può realizzare un pilone alto 400 mt si può realizzare un grattacielo alto 180 mt”, dice l’imprenditore in riferimento all’altezza dei piloni, più del doppio. Anche se lì si tratta di strutture in cemento armato sostenute dal Ponte. Ben diverso, ma può rendere l’idea.

A proposito di vento, invece, non ci metteremmo a citare esempi come fatto su, anche se il mondo ne è pieno. E’ pieno di luoghi, a loro volta pieni zeppi di grattacieli, in cui i venti arrivano a velocità anche doppie o triple rispetto a quelle di Reggio e dello Stretto. Riportiamo l’intervista realizzata al Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Reggio Calabria, Domenico Condelli. Era novembre 2021, due anni e mezzo fa. Condelli rassicurava circa le moderne tecnologie. Ecco l’intervista.

Tornando all’intervento di Versace, non è detto – come spiegavamo – che le sue parole fossero indirizzate a venti e terremoti. E allora di che parlava? Qualche settimana fa, il Sindaco Falcomatà affermava questo: “per noi quell’area è a destinazione turistica, ma deve andare avanti rispettando dei pareri che non dà il Sindaco, ma la Sovraintendenza, l’Enac, la Città Metropolitana, deve essere coerente con PSC, piano spiaggia, Ferrovie”. Dunque, il problema non sarebbero i venti e i terremoti. Ma se un reale problema c’è, allora perché ci si mette così tanto a decidere?

Gli ultimatum recenti di Falduto

Falduto è stanco del silenzio della politica, è ciò che più gli dà fastidio. Non pretende di realizzare l’opera per forza, non domani e non obbligatoriamente alle condizioni attuali. Chiede, però, che qualcuno si faccia vivo. E non solo dalla politica, ma anche dagli altri enti interessati e sopracitati da Falcomatà. Insomma, se anche deve essere un ‘no’, che arrivi e che sia motivato. Sono ormai passati anni e anni dal lancio del progetto e dall’approvazione in Consiglio Comunale. Immediatamente dopo la delibera, la politica avrebbe dovuto attivare l’accordo di programma, procedura in grado di stabilire la presenza di eventuali vincoli

Due mesi fa l’imprenditore ha inviato una PEC al Sindaco, ai neo Assessori al ramo (Costantino, Malara e Zoccali), ai Dirigenti Pace, Di Donna, Doldo, al Prefetto Vaccaro e perfino al Ministro dell’Interno Piantedosi, per chiedere un incontro, che però non è ancora avvenuto. Nello stesso documento Falduto minacciava azioni risarcitorie e legali – con una denuncia alla Procura della Repubblica – in caso di mancata risposta, che tarda ad arrivare. Negli ultimi giorni, secondo quanto appreso, c’è stato un ulteriore incontro, con possibilità di ricontatto. Che continua però a mancare. E qui venti, terremoti e Aeroporto non c’entrano…

Altezza torri Mediterranean Life

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