Messina, caos ai traghetti: la Caronte & Tourist prova a sminuire, ma se non ci fosse stato quel gendarme…

Messina, con una nota stampa la Caronte & Tourist sminuisce i disservizi di ieri per i pedoni ma la notizia fornita da StrettoWeb non è stata affatto catastrofica e i pendolari hanno subito l'ennesimo disagio

  • messina tornelli bloccati traghetti
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StrettoWeb

La Caronte & Tourist tenta di mettere una toppa al disservizio che sabato mattina ha coinvolto i viaggiatori bloccati per il non funzionamento dei tornelli a Messina. O meglio, tenta di replicare all’articolo di StrettoWeb considerandolo addirittura una “ricostruzione allarmistica e catastrofica”. Ebbene, lungi da noi aver mai parlato di allarmi o catastrofi ma è doveroso sia riportare la nota dell’azienda che ribadire la veridicità della nostra ricostruzione.

“A causa di un black-out elettrico verificatosi nella tarda mattinata di ieri, sabato 27 aprile, il traffico pedonale in transito dal nostro imbarcadero di Rada San Francesco ha subito qualche minuto di rallentamento” scrive l’ufficio stampa della Caronte. “L’inconveniente tecnico è stato risolto con la massima celerità possibile dalle squadre di pronto intervento di Caronte & Toutist. Dall’esame delle immagini delle telecamere di sicurezza ai tornelli è stato possibile accertare che il traffico pedonale ha subito un fermo di soli sette minuti prima che il flusso normale fosse ripristinato”.

È certamente vero, come si legge nella nota, che dopo il blocco, la situazione è tornata alla normalità. Ma è anche vero che intanto si erano create lunghe code e caos, come scritto nell’articolo di ieri. E soprattutto bisogna evidenziare come la situazione sia stata risolta non certo “per la massima celerità possibile delle squadre di pronto intervento” dell’azienda, come evidenziato nel comunicato, bensì per le dure proteste dei pendolari e in modo particolare per l’intervento di un agente delle forze dell’ordine in borghese che ha dovuto mostrare il distintivo e intimare l’immediata apertura dei cancelli meccanici che fino a quel momento gli addetti dell’azienda non volevano aprire, aspettando (invano) che tornassero a funzionare i tornelli elettrici automatici. Se non ci fosse stato quell’agente, in rappresentanza della folla inferocita, i disagi sarebbero stati ancor più pesanti per i pendolari già costretti a una quotidiana epopea per spostarsi tra le due sponde dello Stretto.

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