Gianni Artuso, dello Studio Artuso Architetti Associati, è uno dei pochi a conoscere per filo e per segno ogni dettaglio del Museo del Mare, l’opera dell’iraniana Zaha Hadid che sorgerà al centro di Reggio Calabria e presentata nel lontano 2009 a Londra. Un anno fa, in un’intervista a StrettoWeb, avevamo chiacchierato della struttura, snocciolando alcuni dettagli in vista dell’inizio imminente dei lavori. In un anno, qualche passo avanti è stato fatto, anche se di mezzo si è messo l’intoppo relativo al cantiere nautico, storico punto presente proprio dove dovrà sorgere il Museo. Il cantiere ha vinto in Tribunale, al Tar, e il Comune è costretto ora a “dargli ragione”.
“La situazione si sbroglierà, è impossibile che non si realizzi un’opera di tale impatto per questa questione del cantiere navale”, afferma Artuso a StrettoWeb. “Preciso che si tratta di un cantiere meritevole, non di certo una piccola officina, ma un’attività unica in città. Questa situazione ha procurato un lieve rallentamento sullo stato delle cose, però voglio assicurare che non siamo fermi“.
E va più nel dettaglio: “ad oggi è stato consegnato il progetto definitivo ed esecutivo, quindi la progettazione risulta chiusa. Il 27 marzo tra l’altro, quindi due settimane fa, abbiamo consegnato l’area per le prime indagini di bonifica. Lavori già consegnati e che inizieranno a brevissimo. Poi sono stati fatti i rilievi ed è in consegna la parte relativa alla caratterizzazione dei suoli. Si tratta di attività dovute, propedeutiche, poi si può partire“.
“Chiaramente – continua – c’è questo problema del cantiere da risolvere, perché buona parte del Museo esiste sull’area del cantiere navale. E poi, prima della costruzione, ci sono da eseguire tutte queste fasi che sono già state avviate”, conclude l’Architetto, ribadendo che “non si è fermi, non c’è alcun rallentamento“.