Notte di fermento negli abitati di Cittanova, Taurianova e Rosarno, interessati dall’operazione “Game Over”, indagine coordinata dalla Procura di Palmi (Proc. Emanuele Crescenti e Sost. Proc. Davide Lucisano) e condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, con cui si è fatta nuova luce sullo spaccio di sostanze stupefacenti nella piana di Gioia Tauro.
L’indagine, denominata dai Carabinieri “Game Over”, prende il nome proprio dalla connessione investigativa con le precedenti operazioni condotte nel territorio pianigino dai carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro, coordinati dalla locale Procura della Repubblica che, negli ultimi anni, hanno eseguito numerose attività antidroga, con centinaia di arresti in tutto il territorio nazionale e ingenti sequestri.
Fra queste, le indagini “New Age” (gennaio 2023), “Smart Delivery” (ottobre 2023), “Perseverant” (febbraio 2024), oltre ai sequestri di circa kg. 3.000 di cannabis avvenuto lo scorso mese di ottobre in una zona retrostante il porto e il recentissimo di kg. 190 circa di marijuana che ha portato all’arresto cittadino rosarnese un paio di giorni fa.
L’esito dell’operazione Game Over
Con questa operazione, i Carabinieri hanno documentato la stretta connessione fra gli indagati di “New Age” e “Perseverant” e gli arrestati di questa notte, tutti coinvolti in compravendite di narcotico.
Questi ultimi, sostengono gli inquirenti nelle quasi 500 pagine della misura cautelare, avrebbero dato vita a due piazze di spaccio che, in parallelo, gestivano la vendita al dettaglio di vari tipi di droga nei centri storici di Cittanova e Taurianova.
Le telecamere investigative installate dai militari dell’Arma, infatti, hanno ripreso un traffico costante di acquirenti che, a tutte le ore del giorno, si recavano a comprare dosi di hashish, marijuana e cocaina nelle abitazioni in cui avveniva lo spaccio.
Sulla base degli elementi di prova così raccolti, secondo l’ipotesi d’accusa sposata dal GIP di Palmi che ha firmato l’ordinanza cautelare, si ritiene che gli indagati, grazie a fonti di approvvigionamento sul territorio nazionale e all’estero, siano coinvolti in oltre 80 episodi di cessione, acquisto e detenzione di sostanze stupefacenti, per un profitto complessivamente calcolabile in euro 500.000,00 circa.
Le indagini e le prove raccolte
A incidere sulle valutazioni effettuate dal Gip di Palmi in merito alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza a carico degli arrestati è stato il valore probatorio dei numerosi recuperi di varie sostanze stupefacenti, in primis cocaina e marijuana, realizzati dagli investigatori. In particolare, il Giudice ha ritenuto di fondamentale importanza l’arresto, nel corso dell’attività, di due degli indagati. Il primo trovato in possesso di cocaina e marijuana all’esito di una perquisizione personale e domiciliare; il secondo bloccato nel tentativo di far giungere una fornitura di cocaina ad una delle piazze di spaccio monitorate.
Quest’ultimo, in particolare, aveva provato ad eludere i controlli dei Carabinieri nascondendo lo stupefacente all’interno dell’impianto di climatizzazione della propria autovettura. Non aveva però fatto i conti con Enno, il mitico cane del Nucleo Carabinieri Cinofili di Vibo Valentia, che, non appena salito a bordo della macchina, aveva dato segni di gioiosa irrequietudine, arrivando a trovare un panetto di cocaina. La successiva perquisizione fatta al negozio di animali gestito dall’indagato aveva poi permesso di trovare anche 4 kg. di marijuana.