“Rispetto Messina” contro De Luca e Basile: “l’impegno No Ponte non può essere svilito da strumentali messinscena elettorali”

"Rispetto Messina": "vorremmo capire se il forte no alla realizzazione del Ponte detto oggi dal Sindaco Basile perdurerà anche dopo l'otto e nove giugno"

StrettoWeb

“Giorni fa come gruppo civico ci eravamo rivolti al Sindaco di Messina chiedendogli di assumere una posizione più chiara riguardo alla accentuazione impressa dal Governo Meloni-Salvini alle procedure relative alla realizzazione del Ponte sullo Stretto“. E’ quanto afferma in una nota il Gruppo Civico “Rispetto Messina”. “Una posizione netta che fosse anche in linea con il sempre più ampio e articolato “Fronte Cittadino” contrario alla imposizione di un sistema infrastrutturale di cui molti, solo adesso, riescono a comprenderne gli effetti devastanti sul territorio. Invece dopo la pubblicazione degli atti della documentazione, fatta con grave ritardo dalla Società Stretto di Messina, che, però, dati i ripetuti incontri e interlocuzioni pensavamo dovessero essere noti alle Istituzioni locali, abbiamo riscontrato una serie di importanti osservazioni formulate da parte della Città Metropolitana e del Comune di Messina“, rimarca la nota.

“Osservazioni che, seppur articolate e incisive, non costituivano la premessa di un diniego totale di tutta l’ ipotesi progettuale. Negli ultimi giorni, invece, stiamo assistendo a una sorta di identificazione e di sovrapposizione fra la posizione del Sindaco di Messina, che diventa sempre più rigida, con quella assunta recentemente dal leader del Movimento Politico di cui fa parte lo stesso sindaco; fino al punto di annunciare una iniziativa contro il Ponte a cui parteciperanno sia l’attuale Sindaco che l’ex Sindaco De Luca. Un evento, però, che si svolgerà sotto il simbolo del “listone poliedrico” per le elezioni europee che si terranno fra un mese e mezzo. E così riscontriamo anche una totale “virata” da parte dell’ex Sindaco e attuale parlamentare regionale rispetto alle posizioni che aveva tenuto fino a poco tempo fa”, prosegue la nota.

“A partire da fine giugno 2018 subito dopo la sua elezione, quando durante la trasmissione “un giorno da pecora” dichiarava che avrebbe completato la realizzazione del Ponte sullo Stretto, al quale avrebbe dato il suo nome; o nel luglio del 2020 in occasione di un flash mob di attivisti pro ponte affermava che il ponte costituiva un volano per lo sviluppo del Meridione; o ancora quando nell’ agosto del 2021 rilasciava una dichiarazione a un giornale siciliano in cui testualmente affermava che “Il ponte sullo stretto sarebbe stato realizzato con De Luca presidente della Regione, e li iscriverò il mio nome sul Ponte stesso. Posizione peraltro ribadita a fine maggio del 2023 in una intervista a un giornale online nazionale in cui a una precisa domanda sul tema rispondeva che i due rappresentanti di Sud chiama Nord nel Parlamento avevano votato a favore sul Ponte di Messina. Oggi invece a distanza di undici mesi e in un periodo elettorale vengono rinnegate queste posizioni mettendo da parte anche ‘l’iscrizione agiografica” e ci si trasforma in “liberatori dal Ponte”. Non tenendo presente, però, che la storia del Movimento No Ponte nel suo dipanarsi è una storia “vera” e sofferta, che ha visto il coraggio e la determinazione sin dal suo primo” capitolo”, sottolinea la nota.

Quando decenni fa un “visionario” si arrampicò da solo sui tralicci del pilone per sventolare la bandiera “no Ponte”, o successivamente con i cortei che nel corso degli anni hanno visto la presenza di decine di migliaia di partecipanti, o con la costituzione delle varie realtà associative che con coerenza hanno sempre mantenuto e ravvivata una posizione di totale avversità. Una storia fatta da attiviste e attivisti e da cittadine e cittadini di generazioni diverse che merita “rispetto”, e che non può essere svilita da messinscena da spettacoli di provincia, dettate solo dal momento elettorale. Per questo vorremmo capire se il forte no alla realizzazione del Ponte detto oggi dal Sindaco di Messina perdurerà anche dopo l’otto e nove giugno, o sarà un “fuoco fatuo” che era alimentato solo dalla ferrea e fideistica logica di “appartenenza politica”, conclude la nota.

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