Ponte sullo Stretto, anche Falcomatà “cade” nella bugia: “mi preoccuperei delle carenze”

Ponte sullo Stretto, la bugia del Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà dopo il parere del Ministero dell'Ambiente di qualche giorno fa

StrettoWeb

Ci è cascato anche lui. E sembrava troppo strano, effettivamente. In questi mesi Giuseppe Falcomatà è stato quasi silente, sul Ponte sullo Stretto. Nel mezzo, senza una posizione chiara, come per tante altre cose. Perché da una parte c’è la propria testa, il proprio pensiero; dall’altra c’è una linea di partito nazionale da seguire; dall’altra ancora le “pressioni” della città. Nonostante il PD sia contrario alla grande opera, lui non può “scendere dalle nuvole”, da Sindaco di una delle due città protagoniste del Ponte.

E quindi non è mai stato un ‘no’ secco, il suo, negli ultimi tempi, ma neanche un ‘sì’ convinto, nonostante le ultime dichiarazioni abbiano aperto e di molto rispetto all’idea affermativa, anche perché non c’è altra scelta, essendo una decisione di Governo. Oggi, però, ha “ripreso fiato”, come tanti altri esponenti di partito a lui affini che non aspettavano altro. Anche lui è caduto nella bugia. Infatti, nel Consiglio Comunale di oggi sul Bilancio, ne ha approfittato per rivolgersi ai Consiglieri dell’Opposizione: “fossi in voi mi preoccuperei delle carenze che ci sono per il Ponte sullo Stretto, che ritarderanno la partenza dei lavori. Il Ministero dell’Ambiente ha fatto notare che si tratta di un progetto carente di presupposti, vincoli che si devono avere prima dell’avvio del cantiere”.

Errore. Ma non è stato l’unico. Quelle del Ministero dell’Ambiente non sono altro che integrazioni, tra l’altro normali. E ad affermarlo, poco dopo il parere del VIA, è stato proprio il Ministro dell’Ambiente Pichetto-Fratin, lo stesso che ha sbugiardato la segretaria di partito di Falcomatà (Schlein) e lo stesso che è a capo di quello stesso Ministero dell’Ambiente che secondo loro ha messo un freno (non è vero) all’opera.

Il parere del VIA è un processo normale, un’operazione scontata all’interno di quella più ampia relativa all’attenzione che un’opera di questo genere comporta. Succede per ogni opera importante e anche meno importante, ma fa meno scalpore solo perché non mossa da ideologia. Il parere del VIA non ha fatto altro che far riprendere fiato alla Sinistra del ‘no’ tutto, strumentalizzata da certa politica e dai media contrari. Ma è solo aria fritta. Il primo a rassicurare è stato Pichetto Fratin. Quelle di Falcomatà, e dei suoi “compagni”, è solo bugia.

Condividi