Il Ponte sullo Stretto dimostra che Cateno De Luca ha un prezzo, ma questo capitombolo sarà un grande autogol

De Luca "cade" sul Ponte sullo Stretto: la sua incoerenza potrebbe costargli un ampio bacino di voti. Altro che elezioni europee...

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Che Cateno De Luca piaccia o meno, c’è una qualità che gli era sempre appartenuta e che sulla quale anche i suoi detrattori dovrebbero convenire: la coerenza. Anche a costo di diventare pedante ed estremista, l’ex sindaco di Messina e leader di Sud chiama Nord è sempre andato dritto per la propria strada, senza guardare in faccia nulla e nessuno, al solo scopo di portare avanti la propria idea di Sicilia e di politica. Ma, ahinoi, dobbiamo ora constatare che anche i più apparentemente “puri” come De Luca hanno un prezzo.

In questo caso, il prezzo del sindaco di Taormina, si chiama “Elezioni europee“. A parte la dubbia coalizione con gruppi come “Grande Nord” o “Popolo Veneto“, composti perlopiù da profughi dell’ex Lega Nord, oggi Lega, per i quali il partito di Salvini si occupa troppo del Sud e quindi hanno creato gruppi politici ad hoc, balza all’occhio come Cateno De Luca stia letteralmente rinnegando ciò che lui stesso ha sempre proclamato con fervore e veemenza. Basti pensare all’evento previsto per il prossimo 25 aprile.

Liberiamo Messina dal Ponte di Matteo Verdini“, è il titolo della manifestazione organizzata a Torre Faro, durante la quale ad intervenire e ad infervorare la folla contro il Ponte sullo Stretto saranno proprio De Luca e il sindaco di Messina, Federico Basile, anche quest’ultimo da sempre favorevole al Ponte. Dove sta l’incoerenza? E’ presto detto: è tutta un’incoerenza. Soprattutto se consideriamo il fatto che fino a quattro anni fa Cateno De Luca organizzava manifestazioni e flash mob pro Ponte, definendo l’infrastruttura come “Opera volano per lo sviluppo“.

E ora cosa è accaduto? Semplice anche questo: la poltrona europea è un obiettivo ambizioso e non semplice, quindi fare la muta come i serpenti e cambiare pelle diventa la soluzione apparentemente più efficace per un qualsiasi politico. Persino per lo stoico De Luca.

De Luca e il Ponte: e se fosse un clamoroso autogol?

La questione, a ben vedere, potrebbe però tramutarsi in un dannoso autogol per il pittoresco sindaco di Taormina: se De Luca spera in questo modo di raccattare voti tra i No Ponte, ha probabilmente fatto male i propri calcoli. E’ impensabile che chi ha sempre votato a sinistra, come buona parte dei contrari al Ponte, decida ora di votare per il buon Cateno. D’altronde, che credibilità ha un De Luca che decide di  manifestare proprio il 25 aprile? Allo stesso modo, molti tra i suoi simpatizzanti sono favorevoli al Ponte e quel bacino di voti potrebbe dunque, per logica, venire meno.

Il colpaccio che De Luca tenta di fare, stavolta, ha un’alta possibilità di fallire: non fosse altro perché per la prima volta il leader di Sud chiama Nord dimostra di non pensare al bene del proprio territorio, ma solo a fare la guerra a Salvini. Perché la posta in gioco è l’Europa. E per l’Europa ci sono politici che si venderebbe pure il futuro della propria terra natia.

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