Quando Cateno diceva Sì: “spero sul ponte ci sia scritto De Luca”

Il 31 luglio 2020 Cateno De Luca partecipava in prima fila al flash mob in favore del Ponte sullo Stretto

StrettoWeb

Cateno De Luca è ufficialmente diventato un No Ponte. Solo i cretini non cambiano mai idea, dice lui, e sarà anche vero, ma un conto è cambiare idea un conto è andare esattamente in direzione contraria a quella intrapresa in precedenza. Solo quattro anni fa, era il 31 luglio 2020, l’allora sindaco di Messina partecipava ad un Flash mob con centinaia di persone che chiedevano la costruzione del Ponte sullo Stretto e di altre infrastrutture. Erano davanti al municipio. E lui era in prima fila.

Tutti i manifestanti indossavano magliette con la scritta “Cittadini, non sudditi“, lo stesso slogan ripetuto ieri a Capo Peloro da De Luca, in una manifestazione contro il Ponte sullo Stretto. Nel 2020 all’iniziativa seguì la consegna in Prefettura di una lettera aperta, indirizzata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, all’allora premier Giuseppe Conte, ai presidenti delle Camere e ai governatori delle regioni meridionali, allo scopo di destinare al Mezzogiorno 71 miliardi di euro, in funzione di una adeguata dotazione infrastrutturale.

Da Ponte sì a Ponte no, da Siracusano amica a Siracusano nemica

E in quella piazza c’era anche Matilde Siracusano, ieri insultata e accusata da Cateno De Luca di essere “stata eletta in Burundi non a Messina!“. L’allora sindaco di Messina, oggi leader di Sud chiama Nord dichiarò: “Sin dal 2006 sono stato fautore del Ponte sullo Stretto e ho organizzato a Messina una grande manifestazione con l’allora presidente della Regione Raffaele Lombardo, spero sul ponte ci sia scritto De Luca. Siamo oggi tutti uniti per il ponte che presuppone anche la realizzazione di una serie di infrastrutture indispensabili. Quindi si deve partire dall’opera principale per poi realizzare tutte le altre“.

Si deve partire dall’opera principale per poi realizzare tutte le altre“. E pensare che ora De Luca dice esattamente il contrario, proprio lui che aveva inserito il Ponte anche nel proprio programma elettorale del 2018. E aveva chiesto alla politica uno “sbarramento trasversale nel parlamento nazionale” a favore dell’infrastrutturazione del territorio. Ma d’altronde, lo abbia già detto: anche Cateno De Luca ha un prezzo. E per una poltrona in Europa c’è chi rinnegherebbe anche il proprio nome.

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