Reggina, Fabbian elogia Reggio e non dimentica: “gente indescrivibile”. E quei retroscena su torte e pasticcini…

Gli elogi dell'ex Reggina Giovanni Fabbian alla città di Reggio Calabria, che gli ha lasciato tanto nell'annata scorsa

StrettoWeb

Giovanni Fabbian non dimentica. Alla Reggina, a Reggio Calabria, è diventato uomo e calciatore. Prima esperienza al Sud per lui, che è veneto. Primi gol, che poi diventano tanti, con un posto da titolare occupato dall’inizio e mai perso. Grazie a Inzaghi, grazie a una squadra che almeno fino a gennaio ha incantato, grazie soprattutto alle sue doti da predestinato che sta continuando a far vedere in Serie A alla favola Bologna.

Ma Fabbian, che spicca verso palcoscenici di alto livello, la Reggina e Reggio Calabria non le dimentica, ribadendo quanto la città dello Stretto rimanga nel cuore ai tanti forestieri che scendono a giocare al Sud, nella calda e accogliente Reggio. “La prima esperienza da professionista a Reggio Calabria per me, veneto di 20 anni? Fantastico. Bellissimo, ha detto Fabbian in un’intervista a SportWeek, settimanale della Gazzetta dello Sport.

E quando il giornalista gli chiede, ironicamente: “niente paure, pregiudizi e giubbotto antiproiettile alla Claudio Bisio a Benvenuti al Sud? Macché”, risponde. “Avevo spirito positivo, mentalità aperta e tanta curiosità. La gente di Reggio è indescrivibile: persone di cuore, buone come non ne avevo mai trovato prima. E’ stata un’esperienza che mi ha segnato, ma in bene. E che conservo dentro di me. Da loro ho imparato che è bello essere generosi”.

Infine Fabbian aggiunge un episodio particolare, un retroscena della sua esperienza sullo Stretto: “la proprietà dell’appartamento dove vivevo ogni domenica mi portava i pasticcini. E al mio compleanno, per farmi sentire meno solo, mi preparò una torta col mio viso sopra. E infine, su Inzaghi, “ci sentiamo ancora. Mi ha fatto giocare, mi ha regalato parecchi preziosi consigli, ha speso pubblicamente parole buone nei miei confronti”.

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