Reggio Calabria, adesso tra Monorchio e Neri volano gli stracci: “la verità è figlia del tempo”

Santo Monorchio, sindaco di Bagaladi e suocero di Giuseppe Falcomatà, ha pubblicato un post sui social provando a difendersi dalla polemica sull’avviso pubblico “istantaneo”

StrettoWeb

L’avviso pubblico “flash” del Comune di Bagaladi fa ancora discutere. Ma questo volta a gettare benzina sul fuoco è lo stesso sindaco del piccolo comune del reggino, Santo Monorchio, che in un post su Facebook ha puntato il dico contro il consigliere reggino Armando Neri, definendolo un “avvocato sconosciuto ai più” prima delle elezioni del 2014 e rendendo pubbliche dinamiche private come lo scambio di messaggi tra lo stesso Monorchio e Neri, o il fatto che per ragioni di salute Armando Neri non lo abbia accompagnato nella Locride alla ricerca dei voti per le elezioni alla Città Metropolitana.

Il sindaco di Bagaladi e suocero del primo cittadino reggino Giuseppe Falcomatà si è voluto togliere qualche sassolino dalle scarpe, per un astio che affonda evidentemente le sue radici nella scelta di Neri di allontanarsi dalla ‘scia politica’ del genero, ma la causa scatenante è stata l’interrogazione parlamentare del Senatore Tilde Minasi, atta a farà luce sull’avviso pubblico “istantaneo” del Comune di Bagaladi.

Monorchio si difende attaccando Neri anche su questioni private

La sua persona mi fu affidata come unica candidatura da sostenere e non mi sono risparmiato attivando a suo favore una campagna elettorale capillare – racconta Monorchio nel suo lungo posto affidato ai social –, di spessore politico, amministrativo ed etico. Eletto, ha assunto incarichi importanti nel contesto dell’Amministrazione che ha guidato la Città di Reggio Calabria, vivendo per 6 lunghi anni tra poltrone e sofà, in stanze affrescate di un Palazzo che fino ad allora aveva ammirato nelle foto storiche della città e con un potere politico-amministrativo non indifferente. In quegli anni ha attinto molto alla mia esperienza amministrativa“.

Ottenne i voti e si rifiutò persino di chiamare i colleghi sindaci che l’avevano votato, per ringraziarli – scrive ancora Monorchio –. Da quello scranno di palazzo Alvaro, dove è stato posto a sedere senza meriti speciali ,qualche giorno fa ha chiesto alla senatrice Minasi, di indagare sull’operato del mio comune sul “bando flash”, pur essendo a conoscenza (ne ho la certezza) che si trattava di una operazione falsa e infondata atta a screditare l’amministrazione comunale del mio comune, (molti amministratori sono stati sui elettori) e la mia persona“.

La risposta di Armando Neri

Con questo post su Facebook che ricondivido per immagini, colmo di livore, vengo attaccato con grande violenza sul piano personale e professionale dal sindaco Monorchio, che “racconta” la sua versione della mia esperienza politica ed amministrativa a servizio della Città, offendendomi con ferocia e rappresentando un punto di vista che non corrisponde a verità“, scrive Neri rispondendo a Santo Monorchio.

Chi mi conosce, sa quanti sacrifici ha comportato per me il servizio alla Città. Ma si sa, la verità è figlia del tempo. Rancore e vendetta non mi appartengono e sono lontani anni luce dai miei valori, quindi non mi presterò a queste provocazioni. Probabilmente dà fastidio la mia azione coraggiosa di opposizione e la mia natura di persona libera e non assoggettabile. Posso comprenderlo, ma non credo sia qualcosa che possa giustificare tanta violenza nei miei confronti. Avverto un chiaro tentativo di intimorirmi, di delegittimarmi, di mettermi paura, di farmi spaventare, ma non accadrà.

Io non sono avvezzo a questi mezzi, ho sempre vissuto l’impegno civico come servizio, mai come esercizio di potere. Andrò avanti per la mia strada, come ho sempre fatto, con la coscienza a posto e la schiena dritta e, soprattutto, agendo con la signorilità e l’eleganza che mi hanno sempre contraddistinto e che hanno sempre caratterizzato il mio agire, sotto ogni punto di vista.

Perché credo che per fermare davvero la violenza occorra agire come sto facendo adesso io, che alla grave violenza che ho appena ricevuto, sto reagendo con distinzione, nel tentativo di dare un esempio“, conclude il post del consigliere che, indubbiamente, allo stato attuale in consiglio comunale è tra i principali oppositori di una linea, quella di Falcomatà, dalla quale per scelta si è discostato ormai da tempo.

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