Reggio Calabria, il ricordo di Bruno Nucera: quando combatté contro… Bruce Lee | INTERVISTA

Guido Castellani, sportivo e cittadino di Reggio, ricorda Bruno Nucera, morto nel giorno di Pasqua, svelando un aneddoto da lui raccontatogli

StrettoWeb

La giornata di Pasqua è stata contrassegnata da un lutto a Reggio Calabria, per quanto riguarda lo sport: si è infatti spento Bruno Nucera, maestro di arti marziali e vera e propria icona sportiva in città. I numerosi messaggi sui social, di affetto e cordoglio, hanno fatto capire quanto fosse conosciuta e apprezzata la figura di Nucera sullo Stretto. La sua crescita, tra l’altro, si è sviluppata in concomitanza di uno sport – quello delle arti marziali – che negli anni ’70 aveva preso piede grazie a un’altra icona, ma internazionale: Bruce Lee.

E se vi dicessimo che Bruno Nucera ebbe l’onore di combattere, seppur simbolicamente, contro Bruce Lee? E’ tutto vero. A svelare l’aneddoto è Guido Castellani, anch’egli cittadino reggino e anch’egli grande sportivo, appassionato di rugby ed ex giocatore. Guido ha conosciuto Bruno da piccolino: “avevo 10 anni circa – ci racconta – e lui ne aveva una decina in più di me. In quegli anni era esplosa la moda delle arti marziali. C’era il Judo Club e venne anche un maestro giapponese. Tra sportivi all’epoca – erano gli anni ’70 – ci si conosceva, anche se si facevano sport diversi. Considera che non è come ora, pieno di palestre. Le palestre allora erano molte meno, anche gli attrezzi, così ci si vedeva e ci si scambiava informazioni, si chiacchierava”.

“Io – continua Guido – giocavo nei pulcini, si chiamava mini-rugby, e conobbi Bruno, per tanti Brunello perché bassino di taglia. Ricordo una dimostrazione che fece al Lido Comunale, erano i primi anni ’70: dovevano rompere delle tegole o dei pezzi di legno con le mani, penso ci fossero 10 mila persone”.

Erano gli anni della moda delle arti marziali, dicevamo, anche grazie ai film di Bruce Lee. L’attore e atleta cinese, ma nato negli USA, nei primi anni ’70, prima di morire, girò alcuni film iconici e li presentò anche in Italia. A Roma, dove fu girata anche una scena al Colosseo, furono presentati i film e i produttori scelsero di lanciare uno show, una rappresentazione di arti marziali, dove Bruce Lee combatteva contro altre persone, anche in gruppo, riproponendo simbolicamente delle scene delle pellicole.

L’emozione dell’incontro con Bruce Lee

Tra le persone fu scelto anche Bruno Nuceraafferma Guido, che si fece raccontare l’aneddoto anni dopo, trovandosi a chiacchierare con il maestro – che partì da Reggio alla volta di Roma per far parte di questo gruppo che doveva lottare contro l’attore. Ovviamente fu tutto molto teatrale, non si forzavano i colpi, ma fu comunque un onore per lui, che raccontò della grande emozione nell’indossare il kimono per combattere contro quella che all’epoca era un’icona. Bruce Lee era un attore e prima ancora un grande sportivo. Le scene erano vere, non era una controfigura ma era proprio lui. Era un mostro: doti fisiche, salti, grande tecnica”, racconta ancora Guido trasmettendo l’emozione di allora di Nucera.

Questo aneddoto è stato raccontato a Guido, in una delle tante occasioni in cui i due – insieme ad altre persone – si trovarono a parlare di sport, di storia, di retroscena del passato e della carriera. “Brunello era un amico del rugby – aggiunge Guido, che ha deciso di trasmettere questi ricordi a StrettoWeb – di quelli più grandi di me. Se lo vedevi per strada, per la sua piccola statura, non pensavi mai che fosse come poi lo vedevi in gara, cioè combattivo, e per questo me lo prendevo in giro, perché lui lavorava come funzionario della Regione, allo sportello. Era da poco andato in pensione”.

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