Speziali (Italia Viva): “Scopelliti grande esempio morale, politico e umano. Su Reggio serve un vero atto investigativo. Cafiero de Raho salvato da Minniti”

Vincenzo Speziali, esponente di Italia Viva, lascia altre forti dichiarazioni a StrettoWeb: l'intreccio tra Minniti e Cafiero de Raho, le fughe di notizie e la richiesta di un "vero atto investigativo" sullo scioglimento del Comune di Reggio

StrettoWeb

Gentile Direttore, Le scrivo, alfine di precisare alcune questioni, a seguito della mia intervenuta ‘pubblica presa di posizione’, circa la coraggiosa e ancorché veritiera, intervista dell’ex Assessore Comunale reggino, Giuseppe Martorano. Desidero puntualizzare, spiegare e ribadire, plurimi aspetti, soprattutto assumendomene la responsabilità. Caro Direttore, lo faccio non per ‘vanagloria’, poiché nella mia dichiarazione potrebbe dedursi in malafede ciò, epperò persino allorquando ho elencato le mie ‘ascendenze’, così come le ‘monumentali figure’ che hanno contribuito ad allevarmi, l’ho fatto solo per ‘marcare la distanza’ da molti o tanti, ‘figuranti’ attuali. Questi ultimi, li considero -checché lo dicano e lo ammettano- ‘comete passeggere, orbene abusivi delle istituzioni’: io, sono come sono, giammai arrogante, pur passando per tale, semmai credo di avere coraggio (il quale diviene esponenziale, in luogo a molti ‘invertebrati’, financo non politicamente crebili e preparati). Oppure, sempre io, sono aduso alla ‘coerente militanza’, ma soprattutto, resto affidabile, circa ‘le consegne politiche affidatemi’ (puntualmente ‘rinnengate’, fa altri, benché vi sono testimoni del mio ‘agirei’, quindi nessuno si permettesse di smentirmi!)“. E’ quanto afferma, in dichiarazioni rilasciate a StrettoWeb, il noto politico reggino Vincenzo Speziali (Italia Viva).

Sig. Direttore, dopo tutto ciò premesso, ammetto, confermo e ribadisco, che Peppe Scopelliti, non solo è stato, bensì è un esempio, politico, morale, ed umano! Voglio bene a Peppe Scopelliti e non ho ‘invidia’ di quanto sia riuscito ad essere: vale per lui, come per tanti della ‘mia generazione’, allorquando hanno avuto successo politico meritato e poi, proprio per tale motivo, sono stati ‘mascariati’ ignobilmente, ovvero avversati -ciò è un mio parere personale, sebbene suffragato da ‘coincidenze’ alle quali non credo- e comunque, Peppe al pari di tanti (epperò, lui è stato il migliore della mia epoca), ha sempre avuto ossequio nei confronti delle ‘vestigia dello Stato’. Difatti, da tempo chiedo e domando, a me ‘interna corporis’, ma pure pubblicamente, quale ex Sindaco, prima e dopo Scopelliti, ha dovuto ‘subire’ una condanna simile alla sua, pur con evidenza di quanto egli non abbia avuto responsabilità giuresprudentiale, ma solamente di indirizzo, tra l’altro, assolutamente inevaso dagli stessi funzionari. E poi, esimio Direttore, quanto ha dovuto patire Demi Arena -persino e mendacemente addidato, in una trasmissione nazionale di Rete 4, quale ex ‘arrestato cautelativamente’ (e si badi bene: in questo Paese, ha ragione il mio amico Paolo Cirino Pomicino, nell’affermare che in galera vanno solo le persone perbene, cioè la gente realmente dedita alla libertà e alla sana politica)- dicevo, quanto ha dovuto subire Demi Arena e con lui i componenti tutti della sua stessa Amministrazione? E soffrirono, addove vi furono ‘notizie false e tendenziose’ alfine di far accadere quanto talune ‘oscure forze’ si erano prefissate: lo scioglimento -a mio avviso ingiustificato!- del Comune di Reggio Calabria“.

Ciononostante e purtuttavia – prosegue Spezialinon mi rimangio quanto detto di tal Pollichieni -le cui gesta sono ampiamente riportate negli atti di un’inchiesta lamentina datata Ottobre 2021 e ben raffigurate durante l’interrogatorio di un martire laico, quale io considero e so essere, l’On. Pittelli- anzi, proprio il suddetto ‘de cuius’ Pollichieni (con annessa Alessia Candito, la quale appare in Stati stranieri, con ‘strana’ cadenza di anticipazione sempre e solo di dodici mesi, rispetto ai quali cola` si vengono a verificare ‘sommovimenti’ vari…povera stella: sarà una ‘portatrice (insana) di sventure’? Vai a saperlo!), ribadisco Pollichieni e Candito, molto hanno ‘spifferato’ in sfregio a segreti istruttori ed amministrativi. Ordunque, poiché nessuno di noi ha ‘capacità esoteriche’ tipo Romano Prodi (‘pratico’ di sedute spiritiche) e siccome Pollichieni risulta essere passato ad ‘altra vita’ (rammentando quel che lui era, mi guardo bene dal definirla ‘migliore’), si potrebbe escuture la sign.na Candito in merito e circa tante plurime ‘violazioni’ dei ‘diritti’ degli indagati o imputati (poi, imputati da chi? Dagli uffici diretti da un certun de Raho o ‘Cafierocomesichiama’, che nell’ attuale Commissione Parlamentare Antimafia -al netto dello scandalo su dossieraggi illeciti- risulta essere, nientepopodimeno che Vicepresidente, al pari del ‘Conte Dracula’ impiegato nel servizio trasfusione sangue). Ecco, qui rientriamo in uno schema tipico della falsa narrazione, a cui con coraggio Giuseppe Martorano e prima di lui Demi Arena, hanno cercato di ribellarsi, raccontando fatti veri, e storia autentica. Difatti, come è stato possibile che un atto secretato, poi sia stato pubblicato a tempo di record, proprio da Pollichieni? In merito a violazioni simili, ricordo che un Procuratore palermitano (precisamente, Salvatore Curti Giardina), nel Gennaio del 1988, fece arrestare due giornalisti -erano Saverio Lodato de l’Unita` e Attilio Bolzoni di Repubblica- solamente per aver divulgato, notizie concernenti il segreto istruttorio, mentre non mi risulta azione simile, in riva allo Stretto, ovvero in quel di Reggio Calabria, a seguito di fatti simili che pure il sottoscritto ha patito sulla propria pelle“.

Ecco, sig. Direttore, se proprio fossimo veramente in uno Stato di Diritto -ed esso non fosse tale solo nominalmente- bisognerebbe avere, senza chiederlo e prentenderlo ad alta voce, un vero atto investigativo, persino sugli inquietanti retroscena che Giuseppe Martorano ha bene riportato. Ma, d’altronde, illustre Direttore, che la giustizia in Italia, viaggi su binari diversi, lo abbiamo ben compreso tutti quanti e da molto tempo, anche grazie all’opera letteraria del mio amico Luca Palamara, che si ritrovo` indagato, assieme a Luca Lotti e Cosimo Ferri, ovvero due parlamentari in carica e il primo ex Ministro, mentre il secondo ex Sottosegretario, allorquando si incontrarono -com’è sempre, avvenuto, dagli albori della Repubblica- per discutere di alcune nomine di vari Uffici Giudiziari. Se per tali motivi si arrivò a ciò, allora qualcuno dovrebbe spiegarci, come mai identica ‘premura’, non la si è avuta, né la si attuo`, per altro incontro, sempre di Luca Palamara, ma questa volta con Marco Minniti, a sua volta ‘indaffarato’ nel ‘tutelate’ la carriera di de Raho, giungendo a dire testuale: “Salvate il soldato Cafiero”. Perché con Lotti e Ferri, abbiamo assistito ad un parametro e con Minniti no? Direbbe Dagospia: “vai a saperlo”!” conclude la nota.

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