Storia di una passeggiata a Reggio Calabria nel giorno di Pasqua: Italo Falcomatà aveva ragione…

"Vi scrivo per raccontarvi la mia passeggiata pomeridiana nel giorno di Pasqua sul lungomare...". Inizia così la lettera di un cittadino reggino

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Riceviamo e pubblichiamo l’ennesima lettera di un cittadino reggino stanco, come molti, di vedere la propria meravigliosa città lasciata nell’abbandono e nel degrado, con angoli di rifiuti in ogni dove. E il tutto nella quasi indifferenza di cittadini e amministrazione comunale. Di seguito il racconto di una passeggiata a Reggio Calabria nel giorno di Pasqua:

Vi scrivo per raccontarvi la mia passeggiata pomeridiana nel giorno di Pasqua sul lungomare, che subito dopo aver attraversato il passaggio a livello del viale Aldo Moro, posto dopo la sede del comando della Polizia Locale, porta alla foce del torrente Calopinace, ancora transennato, in attesa che venga costruito il ponte di collegamento al lungomare sul km più bello d’Italia… tanto amabilmente decantato dal poeta Gabriele D’Annunzio.

Con mia gradita sorpresa, ho apprezzato i murales sul muro che costeggia la ferrovia, fino al dopolavoro ferroviario. Descrivono accuratamente la nascita della nostra bella città, che con i suoi monumenti storici, ne fanno una città tra le più antiche e ricca di valori storico/culturali della nostra bella Italia. Tra questi murales, risalta fortemente all’occhio del cittadino attento, la seguente descrizione della statua Dea Athena, presente sul lungomare: “Collocata in origine fronte al mare, a difesa delle coste, dopo i lavori di ristrutturazione del lungomare, la statua fu girata fronte alla città. A detta dell’allora sindaco Italo Falcomatà, i veri nemici sarebbero stati all’interno della città stessa”.

Purtroppo, mi duole ancora una volta evidenziarlo, come il rispetto, la cura e l’amore per la nostra bella città, viene profondamente a mancare, sia da parte del cittadino che della stessa amministrazione comunale. Curare e mantenere ordine e pulizia, spetta sia a chi amministra la città, sia al cittadino, con il rispetto delle regole, evitando l’abbandono dei rifiuti sul territorio comunale, che causano uno stato di degrado profondo ed atavico, da cui non si riesce a venirne fuori… ahimè.

Dal titolo di una recente commedia teatrale, andata in scena recentemente al teatro comunale F. Cilea, mai più frase fu ed è fortemente veritiera e rappresentativa del “Hic et Nunc” (del Qui ed Ora, dicevano i latini) della nostra Reghion: “Non c’è nenti i pigghiari”. Con la consueta speranza che tutto cambi presto e bene, allego a corredo dell’articolo alcune foto del pomeriggio pasquale descritto da un cittadino reggino, profondamente innamorato della sua città.
Ad maiora semper!“.

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