La Fenice Amaranto s’è svegliata. E l’ha fatta un’altra volta fuori dal vaso. Con un comunicato stampa anonimo, firmato genericamente da “tutti i collaboratori della LFA” (?), la società ha provato oggi pomeriggio a smentire maldestramente le notizie fornite nei giorni scorsi, correttamente, da StrettoWeb e da altri media locali (in primis la stessa ‘Radio Ballarino’). In realtà, però, nelle 13 righe del comunicato, non viene mai smentita la notizia principale e cioè che soltanto due giorni fa, mercoledì 10 aprile, a calciatori e lavoratori del club è stato pagato lo stipendio del mese di febbraio, quindi con enorme ritardo, e che ad oggi – venerdì 12 aprile – non è stato ancora pagato quello di marzo. Non smentendo questo dettaglio, il club di fatto conferma la notizia dei ritardi nei pagamenti degli stipendi che è clamorosa considerando che si tratta di una società nata appena sette mesi fa e che s’è vista assegnare il titolo sportivo della città tramite bando pubblico del Comune di Reggio Calabria proprio in virtù di un business plan e delle relative garanzie finanziarie.
Invece, nel comunicato, viene smentito un altro particolare di scarsa rilevanza che abbiamo pubblicato in un articolo di StrettoWeb del 4 aprile, cioè ben nove giorni fa. Alla Fenice Amaranto ci hanno messo nove giorni a dire che non sarebbe vero – secondo loro – che i magazzinieri non hanno aperto alla squadra impedendo l’allenamento di martedì 2 aprile per ottenere gli stipendi arretrati da parte della società. Eppure su questo episodio abbiamo numerose testimonianze dirette: nello stesso articolo abbiamo anche scritto che “soltanto dopo un’ora e mezza è arrivato da Melito Porto Salvo il Presidente Virgilio Minniti che ha elargito un acconto ai magazzinieri per calmarli: a quel punto gli animi si sono rasserenati e gli operai hanno consentito alla squadra di entrare ed allenarsi“. E abbiamo anche scritto che “il Club Manager Giuseppe Praticò ha poi chiamato alla segretaria della Fenice dicendo di dire ai lavoratori di smentire il mancato pagamento. Lavoratori che, ovviamente, si sono opposti, ribellati e imbufaliti ulteriormente“. Ribadiamo, dettagli forniti pubblicamente nove giorni fa e mai smentiti.
Nel comunicato di oggi, si legge soltanto quanto segue: “Tra le tante fantasie riportate nei vari articoli (quali? ndr), la testata giornalista sottolinea anche che i magazzinieri “si sono rifiutati di aprire alla squadra come protesta nei confronti della società”. Niente di più falso, i magazzinieri hanno sempre svolto con serietà il proprio servizio non ostacolando minimamente le attività giornaliere della prima squadra“. La Fenice parla di “tante fantasie” ma non dice quali sarebbero, se non un solo dettaglio che noi ribadiamo essere vero.
Come sempre, le nostre notizie sono precise, circostanziate, particolareggiate e ampiamente suffragate da fatti, testimonianze e prove che custodiamo gelosamente a tutela della correttezza e professionalità del nostro operato. Giova precisare che per nove giorni nessuno di questi dettagli è mai stato smentito. Alla luce del precedente tentativo di Praticò della scorsa settimana, la domanda sorge spontanea: chi ha fatto il comunicato odierno? Non è firmato da nessuno, c’è un generico “tutti i collaboratori del club” che significa tutto e niente. In realtà anche i muri sanno che è esclusivamente farina del sacco della dirigenza, e nulla più. Se davvero “tutti i collaboratori” vogliono firmare quelle parole così assurde, perchè non ci sono i loro nomi e cognomi?
Il comunicato minaccia querele per l’ennesima volta, da parte dei “diretti interessati“, che potrebbero “tutelare i propri interessi” ma non si capisce chi sono questi “diretti interessati“ che mai sono stati menzionati su StrettoWeb, e quindi non sono identificabili, né firmano il comunicato della società. Ma c’è di più: la Fenice già più volte in passato ha minacciato querele sbraitando di “notizie false“, ma poi non ha mai querelato nessuno. E il tempo ha dimostrato se quelle notizie erano false o vere.
Nelle 13 righe del comunicato della Fenice, in realtà, non c’è alcuna smentita. L’unica cosa che provano a smentire è il rifiuto di aprire alla squadra da parte dei magazzinieri di martedì 2 arile (con nove giorni di ritardo rispetto alla pubblicazione dell’articolo); noi ribadiamo che anche questo dettagli è vero e abbiamo numerose prove testimoniali dell’episodio, di cui abbiamo fornito anche ulteriori dettagli mai smentiti né menzionati nel comunicato.
In altri passaggi del testo si legge che, rispetto agli articoli di StrettoWeb, “quanto riportato non corrisponde a verità“; e ancora che gli anonimi collaboratori hanno la “ferma volontà di tutti i firmatari di rispecchiare la realtà dei fatti“. In nessun caso, però, viene scritta quale sarebbe la realtà dei fatti e quale sarebbe la verità secondo loro. Lo stipendio di marzo è stato pagato? E non è forse vero che quello di febbraio è stato pagato il 10 aprile, due giorni fa? E quindi quali sarebbero le falsità scritte da StrettoWeb?
A testimoniare il fatto che questo delirante comunicato sia stato scritto dalla dirigenza e non certo dai lavoratori della Fenice (che erano già impiegati della Reggina negli scorsi anni, che sono reggini e che in molti casi hanno ottimi rapporti con StrettoWeb), sono due passaggi – questi sì – da denuncia. Il club accusa StrettoWeb di avere “meri interessi personali e/o politici” e che quanto scritto dalla nostra testata sia “frutto del preconcetto“. Quali sarebbero, però, gli interessi “personali e politici” o i “preconcetti” di StrettoWeb nei confronti della Fenice Amaranto non viene mai specificato: StrettoWeb ha già dimostrato in passato, da quando è nata come testata giornalistica ormai ben tredici anni fa, di essere una voce libera e non avere alcun tipo di interesse politico o personale. Lo ha dimostrato nella politica, con tutti i partiti e tutti gli schieramenti, e lo ha dimostrato ancor più nel calcio e nella Reggina, con tutti i presidenti e tutti i club che in questi anni si sono alternati alla guida della squadra.
A proposito, ricordiamo ancora gli allocchi che la scorsa estate credevano ai comunicati ufficiali di Saladini che tentavano di smentire le notizie di StrettoWeb. Che poi si sono rivelate tutte vere. Adesso, comprensibilmente, gli allocchi sono sempre meno e i tifosi hanno imparato la lezione: basta leggere i commenti su Facebook sotto il comunicato odierno della Fenice. Ormai a Ballarino & company non crede – giustamente – più nessuno. E non per preconcetto, ma perchè in sette mesi hanno già smentito tutte le promesse che avevano fatto al loro arrivo a Reggio. Una realtà molto diversa dalla narrazione di un club alla Mulino Bianco, in cui collaboratori anonimi in un comunicato scritto dalla società “ci tengono a ringraziare il patron Antonino Ballarino e il presidente Virgilio Minniti che, in cosi poco tempo, sono stati in grado di creare un ambiente familiare e giornalmente sono al loro fianco per qualsiasi problematica“. Quello stesso ambiente familiare in cui il DS Pellegrino nei giorni scorsi, sempre commentando le nostre notizie, ha confermato di aver avuto forti discussioni con mister Trocini, e in cui lo stesso mister segue le dirette e mette cuori ai politici che contestano l’operato della società e di Ballarino.
Il tempo delle prese in giro è finito: la Fenice continua a provarci, ma ormai non ci casca più nessuno.