Amministrative a Corigliano-Rossano, galeotta fu… la piazza

La compagna elettorale di Corigliano-Rossano si accende a suon di post e comunicati. L'ultimo pretesto? La piazza per i comizi

StrettoWeb

Manca davvero poco alle prossime amministrative ma i colpi di scena, soprattutto a Corigliano-Rossano, continuano a tenere banco in una campagna elettorale “accesa” come poche. E non solo perché Co-Ro è la terza città della Calabria, non solo perché la Straface ha fatto scendere in campo il Presidente della Regione Roberto Occhiuto, ma anche e soprattutto per gli attacchi a mezzo social che, c’è da dire, stanno intrattenendo sostenitori, cittadini e anche chi non vota.

Pertanto, tra presunti posacenere che volano in Comune, foto ritoccate e collaboratori sospesi, ecco l’ultimo “pretesto” per creare ancora competizione (di certo non sana, almeno non per chi, ancora, non ha deciso da che parte stare). Galeotto fu, in questo caso, il luogo dell’ultimo comizio: trattasi di Piazza Portofino, la piazzetta che rappresenta il simbolo della movida di Schiavonea. Non solo, la piazza è anche un punto nevralgico non solo per il borgo marinaro, ma per tutta la citta.

Cosa è accaduto?

Pochi giorni fa apprendiamo – sempre mediante i social – che la coalizione che sostiene Straface si vede “privata” di Piazza Portofino per il comizio del 26 maggio. Perché? La risposta, almeno per i sostenitori del consigliere regionale, è semplice: Flavio Stasi, Sindaco uscente, avrebbe bloccato la piazzetta dal pomeriggio e fino alle 23 per il suo comizio.

Seguono quindi momenti di silenzio, dove Stasi e i sostenitori non commentano, anche se i commenti di Facebook, quelli sì, impazzano. La cosa, forse, innervosisce la Coalizione Straface la quale, mediante comunicato, dice che si farà appello alla Prefettura.

La Coalizione Stasi, d’altro canto, sceglie invece di rispondere – questa volta – con la stessa carta, ovvero un comunicato: “il giorno 26 Maggio alle ore 19.30 la Coalizione per Flavio Stasi Sindaco terrà il comizio in Piazza Portofino, a Schiavonea. Viste le strumentali polemiche dei giorni scorsi, dal momento che – come dice il nostro sindaco – la campagna elettorale é uno strumento di democrazia e di libertà, nella giornata di ieri abbiamo proposto alla coalizione avversaria di usare la piazza dopo il nostro comizio, in orario utile, rinunciando agli interventi di lista, dando la possibilità alla comunità di mettere a confronto contenuti e candidati, ma a poche ore dagli eventi non abbiamo ancora ricevuto risposta”.

Galeotto fu pure il comunicato

Compare quindi sui social anche il manifesto Straface che annuncia il pubblico comizio nella stessa Piazza Portofino ma a alle 21:10, quindi un’ora circa dopo Stasi. Tutto è bene quel che finisce bene, ma così non è. La battaglia, via social, continua. Si arriva quindi ad oggi e, nonostante tutti abbiano voce per parlare in diverse piazze – la città è molto grande, soprattutto dopo la fusione – la cosa sembra non bastare. La coalizione del consigliere accusa Stasi di voler “fare il padrone”, quest’ultimo risponde per le rime e con vena ironica.

Lo “stile” di Stasi

Si legge, nel suo ultimo post, che “ci vediamo (…) alle 19.30 a Piazza Portofino. L’altra coalizione mi risulta sia autorizzata alle 21.30, e non per l’intervento della Prefettura ma perché, come potete immaginare, abbiamo rinunciato noi che abbiamo l’autorizzazione fino alle 23 per una questione di stile e democrazia. Capiamo che nell’assenza totale di contenuti, si prova a fare confusione, ma ben venga: se qualcuno dovesse arrivare prima, convinceremo anche loro, che ne dite?”.

Le “minacce” di Straface

L’ennesimo post compare quindi sulla pagina della Straface, sicuramente “meno ironico” di quello di Stasi. “Non si è mai scesi così in basso. Sono di una gravità inaudita le affermazioni oltre che false e destituite di ogni fondamento, di chiaro incitamento all’odio ed alla violenza, postate qualche minuto fa sulla sua pagina Facebook dal sindaco di Corigliano-Rossano”.

“Abbiamo subito informato le autorità competenti e le forze dell’ordine affinché si intervenga senza indugi rispetto a questa inaccettabile manifestazione di intolleranza e di violenza che non è consentita a nessuno tanto meno a quanti dovrebbero rappresentare le istituzioni pubbliche. Facciamo appello alle forze dell’ordine affinché tutelino l’ordine pubblico e diffidino il Primo Cittadino”.

Chi la spunterà?

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