Il Comune di Reggio e il marchio Reggina, Falduto imbufalito: “vergogna! La Corte dei Conti intervenga”

L'imprenditore Giuseppe Falduto arrabbiatissimo per la scelta del Comune di Reggio Calabria di partecipare all'asta per il marchio della Reggina: "sperpero di soldi pubblici, paghiamo la Tari più alta d'Italia"

StrettoWeb

La decisione del Sindaco Falcomatà, di far partecipare anche il Comune di Reggio Calabria all’asta per l’acquisizione del marchio Reggina, ha diviso la città. C’è chi è d’accordo, ma tanti altri sono invece infuriati. Sia per l’utilizzo di soldi pubblici, sia perché questa mossa rischierebbe di allontanare eventuali investitori (in un calcio in cui ormai le società acquistano stadi e centri sportivi, per far sì che possano portare delle entrate, a Reggio Calabria ci si dovrebbe sedere a tavolo – oltreché per l’affitto di Granillo e Sant’Agata – anche eventualmente per il marchio).

Lo sfogo

Quest’ultima motivazione è quella contestata soprattutto da numerosi imprenditori, che giustamente ragionano da imprenditori. L’Architetto Giuseppe Falduto si sfoga sui social: “ho letto che il Comune ha deliberato di partecipare alla gara per comprare il logo, un manichino intero e tre a metà, della società fallita due volte. La Corte dei Conti deve intervenire, noi cittadini paghiamo la Tari e le tasse più alte d’Italia per comprare loghi di società fallita. La Legge vieta agli amministratori comunali di sperperare soldi pubblici. Mille volte vergogna“.

In un altro post ha poi rincarato la dose: “La storia della Reggina Calcio può mai essere comprata da qualcuno? No, perché appartiene alla Città di Reggio Calabria. Un logo registrato può mai raggiungere la storia della Reggina? No. La società “La Fenice” del Dottor Ballarino, a cui è stato conferito l’onore di rappresentare questa storia, ha il dovere di ricambiare comprando questo logo e i manichini per cederli gratuitamente al Comune? Sì”.

“Il Comune, che rappresenta la storia della città e non solo del calcio, può spendere i soldi dei cittadini per fare un regalo a un privato, oggi Ballarino, domani chiunque altro? No, perché i soldi sono dei cittadini che pagano le tasse per avere servizi, non certo per un logo registrato e tre manichini, di cui uno intero e due mezzi busti. Dai, un po’ di serietà. Il Prefetto prima e la Magistratura dopo (nella sciagurata eventualità) devono intervenire immediatamente. I soldi delle nostre tasse non possono essere regalati a “privati di passaggio”.

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