Ora non diteci più che “non ci sono soldi”

Ora che il Comune di Reggio Calabria ha deciso di partecipare all'asta per il marchio della Reggina, prelevando 100 mila euro dalle casse comunali, non ci dica più che non ci sono soldi

StrettoWeb

Da dieci anni raccontate alla città che “non ci sono soldi”. Raccontate che bisogna fare sacrifici, di stringere i denti. Se non c’è acqua nelle case (e da ora in avanti ne vedremo delle belle), se le strade sono un colabrodo, se la TARI è tra le più alte d’Italia, è perché “non ci sono soldi”. Perché “è colpa delle precedenti amministrazioni”, quelle che “hanno speso soldi inutilmente, dilapidando le casse comunali per feste e festini” (quelli che ora vorrebbero “scimmiottare”).

Insomma, la colpa era degli altri. Le casse comunali sono vuote. Questo il mantra degli ultimi dieci anni, dei due mandati Falcomatà. Un mantra che ha permesso alla sua Amministrazione di giustificare inefficienze, ritardi, disservizi. E ora? E ora il Comune di Reggio Calabria decide di spendere 100 mila euro (minimo) per partecipare all’asta per il marchio della Reggina. 100 mila euro. Non milioni, certo, ma risorse delle casse comunali, del bilancio, utilizzate per dei beni privati su cui hanno già annunciato l’interesse dei privati. Risorse, soprattutto, che potrebbero essere utilizzate per riasfaltare strade che “Kabul levati”, per sistemare le condotte comunali una volta per tutte, evitando perdite idriche e garantendo l’acqua sempre e comunque ai cittadini. Risorse, ancora, che possano permettere di far respirare i contribuenti, affogati da tributi locali altissimi. Sempre perché “non c’erano soldi”. E anche perché, ora, sempre loro, ci hanno detto di essere “finalmente usciti dal piano di riequilibrio” (ma le tasse non le abbassano e anzi pensano di aumentare i biglietti dei parcheggi a 2 euro l’ora).

Cosa ci aspettiamo ora

Insomma, va bene così. Significa che ora va tutto bene. Però, per favore, non diteci più che “non ci sono soldi”. Ora, ora che avete deciso di partecipare a un’asta offrendo 100 mila euro (prelevati, attenzione, dal bilancio comunale, quindi non destinati a questo tipo di spese, nessuno ci caschi, non esistono voci di spesa per acquistare marchi di squadre calcistiche, non l’ha mai fatto nessun altro!) ci aspettiamo strade riasfaltate e sempre pulite; ci aspettiamo tanto e tanto altro.

Da oggi, significa che i soldi ci sono. E anche in abbondanza (se vengono spesi per questo). Significa che possiamo stare tranquilli. Che, al di là dei vari fondi europei, PON, PNRR, PINQUA, Coccodé e supercalifragilistichespiralidoso, quelli utilizzati per infrastrutture, ristrutturazioni e progetti, il bilancio comunale è sano. E, sì, “i soldi ci sono”. Alleluia!

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