Elly Schlein a Corigliano-Rossano: “contenti della nostra identità antifascista” | FOTO

Sanità, salario minimo e no all'autonomia: Schlein punta sui diritti fondamentali in questa tappa del suo tour elettorale

  • Elly Schlein Corigliano-Rossano
    Foto di Carla Gatto/StrettoWeb
  • Elly Schlein Co-ro
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Elly Schlein è arrivata a Corigliano-Rossano. Grande folla per l’eurodeputata e segretario nazionale del PD che ha salutato tutti prima di fare ingresso al Cinema Teatro San Marco. La Schlein si è fermata a parlare con i lavoratori della Tre Emme di Corigliano, in questo momento toccati da una momento di difficoltà. Un loro dipendente, infatti, è stato licenziato per essersi iscritto al sindacato. Il numero uno del Pd ha preso a cuore la causa e, coadiuvata dalla collaborazione con l’On. Nicola Stumpo, approfondirà la questione.

Con Schlein, anche gli eurocandidati Lucia Annunziata, Luigi Tassone e Jasmine Cristallo. Presente, in platea, anche il sindaco uscente Flavio Stasi. Il Primo Cittadino è, infatti, nodo focale tra amministrative ed Europee, con il PD che si è schierato apertamente al suo fianco.

L’intervento di Elly Schlein

“Prima di tutto un in bocca al lupo a Flavio Stasi, appoggiato dalla lista del PD nelle prossime amministrative. Speranza e resistenza, noi ci basiamo su quesro. Stiamo cercando di riconnettere i fili con la cittadinanza e lo facciamo cosi, con il PD che difenderà la sanità pubblica del paese contro tagli e privatizzazione portati avanti dalla destra di Meloni. Più assunzioni per evitare lunghe liste d’attesa che portano ad uccidere la prevenzione e chi ha già una malattia. Quella della privatizzazione è, infatti, solo la negazione del diritto di salute previsto dalla Costituzione”.

“Il Pd è per l’inclusione e non per la segregazione di chi non è autosufficiente come vorrebbe qualcuno dall’altro lato. E con esso, bisognerà investire sulla salute mentale, a partire dagli studenti. Ed è per loro che puntiamo sull’educazione: noi puntiamo a duplicare gli asili nido perché è da lì che parte l’istruzione”.

“Non ci rassegniamo a vedere i dati dell’occupazione femminile trai più bassi d’Europa, dove bisogna scegliere tra la carriera e la famiglia. Ho proposto a Meloni un congedo paritario per entrambi i genitori per 5 mesi pagati al 100%, anche se non ho avuto ancora risposta”.

“Non voglio un paese spaccato in due dove il destino è scritto dal luogo in cui nasci. Vogliamo frenare questa pessima autonomia differenziata che divide il paese: è un antico disegno secessionista della Lega a cui mette il timbro Giorgia Meloni per barattare con il premierato. Se fermiamo una sola di queste riforme allora le fermiamo tutte e due. Non c’è riscatto per l’Italia senza riscatto per il Sud”.

“Altra priorità: lavoro dignitoso per un salario minimo. Nove euro all’ora è solo sfruttamento. Abbiamo 3 milioni di lavoratori che, pur lavorando, sono ancora poveri. Basta precarietà, basta povertà, aboliamo stage gratuiti per i giovani che, così, non possono costruirsi un futuro”.

“Noi vogliamo un’Europa sociale, un’Europa civile, un’Europa che lavora. Ma possiamo farlo solo se il governo non continua con questi tagli ai comuni impedendogli di andare avanti. E visto che la destra ci incolpa di non avere un’identità, io rispondo chiaramente che il Pd un’identità ce l’ha ed è meravigliosa, quella antifascista”.

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