“Hanno strappato i testicoli al cane, andiamo tutti in Calabria”: la spedizione punitiva di Rizzi

Enrico Rizzi è sul piede di guerra: "Adesso basta. È da oggi che penso al cane di quartiere massacrato a Catanzaro l’altra notte"

StrettoWeb

Enrico Rizzi è un attivista per i diritti degli animali che milita nelle fila del partito di Cateno De Luca, Sud chiama Nord, in qualità di Commissario Dipartimento per i diritti degli animali e lotta alle zoomafie. Ieri ha pubblicato sui suoi canali social un post che sa di spedizione punitiva. Il riferimento è a quanto accaduto a Signorello, nel catanzarese, dove un cane è morto in seguito a terribili torture.

Rizzi è sul piede di guerra: “Adesso basta. È da oggi che penso al cane di quartiere massacrato a Catanzaro l’altra notte. Gli hanno strappato i testicoli dal vivo, poi la coda. Il Governo è assente, nessun tg ne parla, nessun politico della maggioranza parla di inasprire le pene. Le associazioni animaliste nazionali dormono. Nessuna protesta forte. Nulla di nulla.

Nel frattempo, il Governo promette di schierare l’esercito contro gli animalisti. A questo punto dico una cosa al Giverno: iniziate da questo sabato se siete capaci.
Ho infatti deciso che per sabato annullerò i miei incontri elettorali, e con enorme sacrificio, tornerò in Calabria.

Andiamo tutti a Signorello, frazione di Catanzaro, dove hanno torturato questo povero cane. Non è possibile che nessuno abbia visto nulla. Non è possibile. I nomi di questi inf@mi devono venir fuori.
Organizzatevi da ogni parte d’Italia. Alle 19:00 in diretta vi dirò luogo esatto e orario. Andiamo tutti lì a farci sentire. Incazzati neri questa volta perché la pazienza è davvero finita“.

Nobili, le intenzioni di Rizzi, ma i toni veicolati per giunta sui social rischiano di dare adito ad una caccia alle streghe che potrebbe tramutarsi in violenza e ad odio gratuito e indiscriminato: non è certo tutta la cittadinanza di Signorello ad essere colpevole dell’accaduto, ma tre persone ancora non identificate.

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