Europee, Leoluca Orlando a StrettoWeb: “ecco cosa penso di Avs, Mediterraneo, diritti e sindaco Lagalla”

Leoluca Orlando a StrettoWeb: "il Mediterraneo è un luogo di potenzialità non utilizzate ma anche di criticità affrontate secondo logiche di emergenza. Lagalla? Non è un sindaco libero"

StrettoWeb

L’attivismo politico di Leoluca Orlando inizia negli anni ’70, partecipando a numerose iniziative antimafia e per i diritti civili. Diventa uno dei principali protagonisti nella lotta contro la mafia, impegnandosi attivamente per contrastare il potere criminale nella città di Palermo, di cui è stato sindaco per 5 legislature. Durante i suoi mandati ha promosso politiche volte a combattere la corruzione, rilanciare l’economia locale e rafforzare la sicurezza pubblica. E’ stato, inoltre, più volte parlamentare ed europarlamentare. Ai microfoni di StrettoWeb, l’on. Orlando, ha discusso di vari argomenti legati alla sua candidatura in Avs, da capolista in Sicilia e Sardegna, ed al ruolo di parlamentare europeo.

Come mai ha deciso di candidarsi con Avs?

“Avs realizza un’alleanza di progetto non una strumentale alleanza di scopo ed è in perfetta coerenza con il mio impegno di futuro, di pace, di diritti e di accoglienza, che ha caratterizzato anche la mia esperienza da sindaco di Palermo. Peraltro, è anche una candidatura che nasce dalla sollecitazione dei Verdi europei, nel cui gruppo sono stato in Parlamento Europeo per cinque anni dopo essere stato eletto nella lista della Rete”.

Che apporto darà alla lista Avs?

“Il mio contributo di esperienza di amministratore, ma anche di parlamentare europeo e una rete di rapporti internazionali, che ho sempre coltivato, tanto nei paesi europei quanto nei paesi extra europei, convinto come sono che questa mia esperienza internazionale e istituzionale e culturale possa essere utile per lo svolgimento del mandato”.

Qual è il suo programma per il Parlamento Europeo?

“Portare nel Parlamento Europeo più Mediterraneo e più Europa convinto come sono che il Mediterraneo è un’area europea e non soltanto europea, ma fortemente legata al Vecchio Continente, ricordando che Sicilia e Sardegna sono le più grandi isole del Mediterraneo ma sono al contempo stesso profondamente europee”.

“Il Mediterraneo è un luogo di potenzialità non utilizzate ma anche di criticità affrontate secondo logiche di emergenza. A partire dal tema della pace in una zona che conosce genocidi e conflitti, ma anche il tema dell’accoglienza che nel Mediterraneo trova un terreno favorevole nonostante gli egoismi di molti Stati europei, la questione ambientale e sociale che sono strettamente connessi, se è vero come è vero, che la ragione per la quale tanti migranti fuggono dai paesi africani desertificati sono le stesse ragioni per le quali tanti contadini siciliani e sardi protestano con i loro trattori”, evidenzia Orlando.

“In Europa cercherò di portare con forza e con competenza dossier tutti riferiti al tema dei diritti: dal diritto di mobilità internazionale ad uno statuto dei diritti dei lavoratori ad uno statuto del diritto dell’abitare tanto nelle grandi aree urbane quanto nei borghi desertificati e abbandonati. Ad una formazione internazionale, un’Erasmus non soltanto per chi studia, i figli di papà, ma anche per chi intende fare il contadino piuttosto che l’operaio o l’artigiano, perché anche lui ha diritto di vivere in un Paese europeo per fare un’esperienza di formazione professionale”, rimarca Orlando.

Così continuando questo elenco di diritti, convinto come sono, che il Parlamento Europeo oggi più che mai debba promuovere i diritti se vuole evitare che si crei una saldatura pericolosa tra un’efficiente struttura burocratica di Bruxelles e una destra intollerante e sovranista che rischia di distruggere gli stessi elementi fondativi dell’Unione Europea, nata abbattendo le barriere dell’odio e della guerra, nata per costruire un’unione di popoli e una garanzia per i diritti fondamentali di tutti“, sottolinea Orlando.

Un appello al voto…

Credo che sia fondamentale votare perché oggi più che mai le grandi scelte e la soluzione ai problemi più gravanti che hanno un collegamento nell’Unione Europea, il contrasto a tante ingiustizie, a tante lobby trova i singoli Stati deboli, indifesi e inadeguati e può trovare invece nell’Unione Europea un riferimento importante e significativo. Un’elezione nella quale è possibile esprimere direttamente il proprio rappresentante in un Paese come l’Italia dove abbiamo purtroppo un Parlamento di nominati, mentre invece per il Parlamento Europeo è possibile esprimere la preferenza e quindi scegliere direttamente il proprio rappresentante, e soprattutto un invito a partecipare per evitare che l’astensione caratterizzi il voto, per evitare che non abbia rappresentanza, per evitare che il voto sia solo quello organizzato, spesso non libero, mentre invece credo che la democrazia si fondi sul voto libero che troppe volte si astiene”.

“Da questo punto di vista credo sia molto importante l’invito a votare da parte dei giovani, quei giovani che hanno il diritto di poter stare e un diritto di rivendicare il proprio diritto al futuro, che possono democraticamente esprimere la loro protesta e la loro progettualità, il loro diritto al futuro scegliendo chi ritengono possa meglio rappresentarli e in questo modo evitando di consegnare ad altri distratti, assenti o contrari rispetto al tema del futuro una rappresentanza dell’intero Paese. L’invito al voto poi è al tempo stesso una scelta a chi pensiamo che possa per competenza, esperienza, professionalità, per presenza nel programma internazionale che con più forza sostenere proposte concrete evitando di considerare come spesso qualcuno considera le elezioni al Parlamento Europeo una sorta di parcheggio politico mentre invece quel luogo è oggi più che mai la più significativa rappresentanza democratica del futuro dell’Europa”.

Per ultimo, cosa pensa del sindaco di Palermo Lagalla?

“Credo che l’attuale sindaco abbia un limite che è molto pesante per un primo cittadino. Credo che non sia libero. Un sindaco deve non soltanto amare la propria città, ma soprattutto dev’essere libero. Dev’essere lui a commettere i primi errori senza invece rifugiarsi dietro l’affermazione ‘altri mi hanno detto di fare qualcosa’. L’elezione diretta del sindaco credo che richieda che il primo cittadino sia libero e non deve attendere le decisioni dei partiti, peggio ancora delle correnti, peggio ancora dalle sub correnti, prima di assumere una qualunque decisione da cui dipende la qualità della vita dei propri concittadini”.

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