“Quando i tempi della sanità non coincidono con i bisogni dei cittadini, ci ritroviamo a fare i conti con un sistema inefficiente, che produce più spese lasciando indietro buona parte della popolazione, soprattutto quella più povera. La salute dei cittadini non può essere compromessa a causa di carenze strutturali e organizzative”. Lo dichiara Davide Tavernise, Consigliere regionale Calabria
“Le liste di attesa infinite sono un segnale di questa problematica che disincentiva il ricorso alle cure nelle strutture pubbliche e alimenta i viaggi della speranza fuori regione. Soprattutto quando manca un sistema informativo trasparente e facilmente accessibile sulla procedura da seguire per accedere ai “percorsi di tutela”, da percorrere in caso di ritardo nell’espletamento della prestazione sanitaria richiesta”.
“Associazioni e cittadini denunciano infatti l’assenza di una indicazione precisa su come fare, quando le strutture pubbliche non siano in grado di garantire il rispetto dei tempi massimi stabiliti nei Piani Nazionale e Regionale di Governo delle liste d’attesa”.
“A tal proposito ho inoltrato apposita interrogazione al Presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto, per chiedergli cosa intende fare, in qualità di Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria per ridurre le liste d’attesa nel nuovo PRGLA (Piano Regionale di Governo delle Liste di Attesa), la pubblicazione degli esiti del monitoraggio sul vigente PRGLA e l’applicazione e pubblicizzazione dei percorsi di tutela”.
“La procedura corretta vuole che tutto ciò avvenga attraverso sezioni dedicate e accessibili sui siti web regionali e aziendali, campagne informative, Uffici Relazioni con il Pubblico (URP), Carte dei servizi e la partecipazione di utenti e di associazioni di tutela e di volontariato. Ma questa procedura risulta assente, facendo venire meno il concetto della trasparenza che, invece, risulta di fondamentale importanza per poter dare al cittadino/utente indicazioni chiare e precise e permettere di poter godere del diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della nostra Costituzione”.