Mafia, Alfredo Morvillo: “Palermo sia governata da chi crede davvero nella lotta ai boss”

Le parole di Alfredo Morvillo, ex Procuratore di Trapani e fratello di Francesca Morvillo intervenendo al convegno 'Mafie e antimafie oggi'

StrettoWeb

“Mi auguro che un giorno ci guidino persone di alto spessore morale”. “Fino a quando non ci saranno uomini in grado di essere credibili agli occhi della gente, di guidare questa gente verso la meta di essere liberi e di esprimere le proprie idee, non cambierà nulla. Io ho ricevuto solidarietà di nascosto da gente che paura di dire come la pensa. Mi auguro, da cittadino comune, che un giorno ci guidino persone di alto spessore morale, che credono veramente nella lotta alla mafia, non a parole, andandosi a sedere in prima fila il 23 maggio, ma che facciano ciò che faceva ad esempio Padre Puglisi, che era un modello per i cittadini“. Lo ha detto Alfredo Morvillo, ex Procuratore di Trapani e fratello di Francesca Morvillo intervenendo al convegno ‘Mafie e antimafie oggi‘.

Spero per Palermo che nascano prima o poi uomini forti che credano in qualcosa e non soltanto nella bella poltrona“, ha detto. “Dobbiamo chiederci se la massa della gente, degli indifferenti, che difficilmente potrà rinunciare al tipo di vita condotta fino ad ora, alle raccomandazioni e ai favori, che certi ambienti politico mafiosi sono in grado di fare, dalle piccole cose- dice Morvillo -La gente da sola è difficile che possa trovare la forza di rinunciare a questo sistema nel quale vive da tempo. Avrebbe bisogno di modelli, di essere guidata, di una guida credibile. Di forti personalità che guidino le persone”.

“E’ inevitabile che in una città questo ruolo non possiamo che riconoscerlo ai nostri governanti. La gente guarda a loro, non ai magistrati, ai professori o alla Polizia. Sono loro che hanno un grande ascendente – aggiunge- Quindi, il governante che fa questo mestiere in una città come Palermo, deve sapere che fare il governante a Palermo, non basta occuparsi della raccolta della spazzatura, del traffico, ma serve una guida per i cittadini che avvii i cittadini che li allontani dalle logiche mafiose”.

E Morvillo prosegue: “Il massimo che poteva avvenire è successo con il dottor Paolo Borsellino. Una cosa disumana. Lui sapeva che era arrivato l’esplosivo per lui, fu messo a conoscenza. Un padre di famiglia, se avesse detto ‘Visto che non mi posso fidare di voi, dal momento che mi avete mandato all’Asinara per una questione di sicurezza. Ho moglie e tre figli, mi allontano per qualche mese da Palermo e vado da una’ltra parte. Invece è rimasto fermo nei suoi ideali e nei suoi principi di vita e di fare qualcosa per il prossimo. Ma la gente non ha capito nulla, si parla di Falcone e Borsellino come di un tema qualunque”. “Questo è un tema che ancora mi emoziona- dice – Penso anche a Ninni Cassarà, ucciso con una moglie e figli piccoli. E’ stato tradito da qualcuno, tanti di questi omicidi nascondono connivenze e collusioni”.

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