Stefano Bandecchi è tornato a parlare di Reggina. Lo ha fatto in uno dei suoi video social, a qualche giorno da quello di Falcomatà e a qualche ora dalla offerta per il marchio depositata dalla Fenice Amaranto. Il Sindaco di Terni è stato il primo, qualche settimana fa, a presentare l’offerta al Tribunale di Reggio Calabria.
“Volevo fare due chiacchiere a proposito del marchio della Reggina e del Comune di Reggio Calabria”, ha esordito. “A prescindere che io sono uno che lascia libertà, ma vorrei capire dal Sindaco: ve lo prendevo e ve lo regalavo, vi ringrazio di voler pagare voi il simbolo con 100 mila euro. Di soldi pubblici. Soldi pubblici, caro Sindaco. Secondo me non è una mossa intelligente, credo che la Corte dei Conti sia pagata lì per pagare le minchiate che vuoi fare. Io non aumenterò rispetto all’offerta fatta, che è quella giusta Non voglio creare difficoltà a voi, Reggio, l’attuale squadra e nemmeno ai tifosi con i quali ho un buon rapporto. Lì in Comune siete un po’ rincoglioniti. State buttando i soldi dalla finestra”.
A Bandecchi ha dato molto fastidio quanto affermato da Falcomatà, quando ha detto di non essere sicuro di poter ricevere donazioni da persone non specchiate. “A proposito poi della tua battuta – ha aggiunto Bandecchi – sul fatto che non puoi prendere doni da persone non di integerrima moralità, non ti mando a fare in culo perché sono un uomo rispettoso, ma se vuoi ci possiamo incontrare così ti spiego da vicino cosa significa essere integerrimi. Gli omini a me non sono mai piaciuti. Io finora non sono mai stato condannato nemmeno in primo grado, ti rammento che tu sei stato qualche tempo a casa perché sembrava che tu fossi un criminale, invece ancora non l’hanno scoperto. Non ti permettere mai più di offendermi. E’ l’ultima volta che io prenderò un’offesa dal Comune di Reggio e da te. Spero che il marchio tu lo sappia custodire. Il fatto che tu lo voglia custodire fa di me un uomo più ricco, con 100 mila euro in tasca. Lì in Comune non ci capite proprio un cazzo, fai come credi”.