Messina, il Pd: “la città è sotto la cappa del sistema De Luca”

Il Pd: "le gravi dichiarazioni dell’On.le De Luca, confermano, ancora una volta, che Messina è sotto la cappa del sistema De Luca”

StrettoWeb

“Le gravi dichiarazioni dell’On.le De Luca, confermano, ancora una volta, che Messina è sotto la cappa del “sistema De Luca”: in questi giorni ha chiamato alle armi non solo assessori e consiglieri comunali, ma soprattutto i componenti dei cda delle partecipate, in una delle quali, per sua stessa ultima ammissione, un posto è stato riservato ad un esponente politico vicino al senatore Germanà, al fine di garantirsi come contropartita il suo appoggio alle scorse elezioni comunali“. E’ quanto afferma il Coordinamento Provinciale del PD di Messina.

“Il De Luca che in tutti questi anni si scagliava contro i cattivi costumi politici messinesi, che proponeva un nuovo modo di fare politica, che si contrapponeva alla “vecchia banda Bassotti”, ai modi di fare che lo stesso definiva “politico-mafiosi”, il De Luca che sosteneva che prima del suo avvento le società partecipate erano sempre state utilizzate come un bancomat della politica, oggi smaschera davanti all’intera opinione pubblica il sistema …”De Luca”: un sistema che, come lui stesso dice, “vive di consenso”; un consenso che va cercato, ed evidentemente alimentato, in tutti i modi possibili, anche attraverso quelli che lui stesso falsamente criticava”, rimarca la nota.

Un sistema in cui non si è vincolati al programma di governo ma alle ambizioni personali del leader. Ed infatti, tutti coloro che hanno avuto incarichi fiduciari, in particolare assessori e i componenti dei c.d.a. delle partecipate – ai quali, peraltro, è stata recentemente raddoppiata l’indennità – dopo essere stati pesantemente umiliati con i peggiori aggettivi, sono stati chiamati ad un “tagliando” non sugli obiettivi politico-amministrativi raggiunti ma su quanti voti saranno in grado di portare alle europee alla lista “Libertà”. Un ricatto bello e buono che pare, tuttavia, non scalfire minimamente i diretti interessati che anzi rilanciano, forse per paura di perdere l’incarico, con diverse dichiarazioni di fedeltà. L’auspicio, quindi, è che monti forte l’indignazione tra gli elettori e che, a partire da queste elezioni europee, arrivi un forte segnale dalle urne contro questo modo spregiudicato di intendere la politica”, conclude la nota.

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