Ieri, presso la saletta riservata del bar “Dolce Capriccio” Viale Europa, 83 – Reggio Calabria – il dott. Leo Autelitano ha raccontato la propria verità sul commissariamento del Parco Nazionale dell’Apromonte. “È giusto che si sappia la verità per smontare menzogne ad oggi diffuse”, queste le prime parole di Autelitano. “I toni trionfalistici che hanno accompagnato il comunicato diramato dall’ Ente Parco, con il quale si è scelto di dare in pasto all’ opinione pubblica la non informazione ma delle considerazioni arroganti al pari di un giocatore che dà le carte, risulta essere scorretta anche perché cambia ad ogni giro le regole a proprio piacimento”, rimarca.
Poi precisa: “è falsa la notizia diramata dall’Ente secondo cui il sottoscritto avrebbe perso il ricorso e condannato. Falso perché non è stata concessa semplicemente la misura cautelare di sospensione. Cosa ben diversa dal perdere un ricorso che invece sta andando avanti in modo determinato al fine di far luce su quello che è stata e rimane una vera e propria vergogna. Una forzatura politica già annunciata da chi aveva promesso non in nome della democrazia ma in nome di se stesso e del partito che rappresenta”.
Leo Autelitano in conferenza stampa ha avuto “il piacere di spiegare molto e molte cose non dette ai giornalisti come la netta condanna pronunciata dal giudice del lavoro nei confronti del comportamento antisindacale tenuto dal Direttore dell’Ente Parco, durante il suo breve periodo di gestione”.
“Su tutte queste vicende, così come il desiderio di “sistemare” questo o quello al posto di gestire in modo lineare l’Ente il Presidente che non ha chinato la testa agli inciuci farà luce così come sul ruolo di alcuni personaggi che senza esporsi più di tanto, hanno tirato le fila in maniera spregiudicata, fino a trasformare, nel giro di qualche anno, un Ente efficiente, in un carrozzone. Questo perché è giunto il momento della verità”, conclude Autelitano.