Il Ponte sullo Stretto e il consumo dell’acqua in città: cosa cambia? Le risposte degli esperti

Ponte sullo Stretto, gli Ingegneri Amato e Gioè intervengono in Commissione a Messina per parlare dell'impatto dell’opera sul sistema idrologico e idraulico

StrettoWeb

Terza seduta settimanale della Commissione sul Ponte sullo Stretto nell’aula del Consiglio Comunale di Messina. Ospiti oggi gli Ingegneri Amato e Gioè, che hanno parlato dell’impatto dell’opera sul sistema idrologico e idraulico. “Noi abbiamo un progetto fatto nel 2011-2012, nel 2013 il VIA-VAS fa delle osservazioni, quasi le stesse di quelle di ora”, dice Gioé. “Leggendo gli elaborati di allora, e l’ultima relazione del gennaio 2024, si evincono delle problematiche, molte delle quali rimandate all’esecuzione del progetto esecutivo. Quali domande facciamo? Molte riguardano il consumo dell’acqua”.

“Questa linea ferroviaria e autostradale, entrando nel territorio comunale, va a intercettare molte zone dove c’è la presenza di acqua, dove ci sono i pozzi dell’AMAM. Questi verranno asciugati, inquinati o ridotti. Per questo abbiamo sollevato il problema, per la capacità dell’acquedotto. Se noi guardiamo l’ultimo grafico della Società Stretto di Messina, loro intendono utilizzare per l’opera 1 milione e 600 mila metri cubi d’acqua. In questa valutazione mancano tutte le parti sulla lavorazione del cantiere, quindi la mensa, gli alloggi, il settore operativo. Poi escludono l’uso dei dissalatori, perché sarebbe oneroso”. 

Sul problema degli allagamenti, già accaduti a Messina, precisa Amato. “Una problematica annosa si è verificata negli anni intorno al Teatro, il torrente Pozzo Leone. Per via dei lavori fatti alla banchina del Porto, la sezione è stata ridotta. C’è stato così un innalzamento della falda, con problemi di allagamento. La cripta del Duomo, ad esempio, che si allagava sempre”.

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