Processo all’attivista curda Maysoon Majidi: salta l’incidente probatorio a Crotone, testimone irreperibile

L'avvocato dell'attivista curda: "la Guardia di finanza dice che il testimone è irreperibile. Lui si trova in un centro, non ci vuole nulla a contattarlo"

StrettoWeb

Una nuova pagina nel processo sulle presunte scafiste curde detenute in Calabria: in programma oggi, presso il Tribunale di Crotone, l’udienza per cristallizzare la testimonianza di due migranti nei confronti di Maysoon Majidi, detenuta nel carcere di Castrovillari dopo l’arresto, da parte della Guardia di Finanza, eseguito successivamente allo sbarco del 31 dicembre scorso. La giornata, però, si conclude con un nulla di fatto: l’incidente probatorio non è stato eseguito a causa dell’irreperibilità di uno dei testimoni che aveva inizialmente rilasciato alcune importanti dichiarazioni che avrebbero segnato il destino dell’attivista. A dare notizia, all’apertura dell’udienza, è stata la gup Elisa Marchetto.

Sull’accaduto si è espresso il difensore di Majidi, l’avvocato Giancarlo Liberati, che ha commentato all’uscita: “il giudice si è comportata correttamente. Asan Hosenzadi, dichiarato irreperibile era contrattabile per telefono“. Lo stesso avvocato ha fatto una videochiamata alla quale l’uomo ha risposto: “secondo la squadra navale della Guardia di finanza di Crotone il testimone è irreperibile. Ma lui si trova in un centro immigrazione, il Campo Tegel a Berlino e non ci vuole niente a contattarlo”.

“L’avete appena visto. Strano che la polizia tedesca, ove sollecitata da quella italiana, non lo abbia trovato. La sua presenza è decisiva perché a noi ha spiegato di non aver mai accusato Maysoon” – così come avrebbe fatto il coimputato turco – “che si è accusato di essere lo skipper ed ha dal primo momento dichiarato che questa ragazza non c’entrava nulla”.
Liberati ha annunciato la richiesta di domiciliari per l’attivista: “in carcere è dimagrita 14 chili. Ho preannunciato al gup che chiederà la sostituzione della misura cautelare anche se il pm ha già preannunciato parere contrario. Cercherò di presentare una istanza molto circostanziata per mettere nelle condizioni il pm di valutare ancora la sussistenza di gravi indizi che in verità io non vedo sin dall’inizio”.

“Abbiamo già individuato un’associazione che ha dato la sua disponibilità ad accogliere Maysoon e possiamo adottare tutte le cautele del caso. La ragazza non ha nessun interesse a scappare perché sarebbe come confermare la sua colpevolezza. Lei vuole rimanere in Italia, vuole essere assolta in un processo equo con le prove a suo favore e non fuggire”.

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