Dici “Buffon a Reggio Calabria”, dici “Reggina in Serie A”, dici “Giuseppe Scopelliti Sindaco”. Così abbiamo introdotto l’intervista all’ex primo cittadino e Governatore calabrese, presente questa mattina per il Premio Granillo, che ha visto ospite d’eccezione Gigi Buffon. Gli anni in cui l’ex portiere veniva in riva allo Stretto con la Juventus erano quelli in cui Reggio brillava nel calcio e anche fuori dal campo.
“Buffon è un’icona, è un grande calciatore, al di là di appartenenze e simpatie calcistiche. Vederlo oggi non nella vista di calciatore fa un certo effetto, ma è stato bravo e brillante”, ha detto Scopelliti a StrettoWeb. Anch’egli, così come Italo Cucci, viene interpellato su Lillo Foti: “Reggio a quei tempi ha vissuto momenti straordinari, esaltanti, tra lo sport e la grande attrazione che era diventata la città. Foti avrebbe tutti i requisiti per tornare alla ribalta e prendere per mano la Reggina, ma non so quanto questo sia nelle sue intenzioni. Questo è l’auspicio, ma vedremo cosa accadrà nel prossimo futuro”.
Quando si parla di imprenditori, di proprietà straniera, non può non venire in mente l’occasione mancata Nick Scali. Scopelliti lo ricorda: “Reggio Calabria era stata tra le città pioniere degli imprenditori stranieri. Ricordo Nick Scali e un gruppo di imprenditori calabresi che vivono in Australia e che avevano mostrato attenzione e voglia di sostenere la Reggina. Poi sfumò per quanto su questo territorio a volte siamo capaci di far emergere, cioè gli aspetti negativi di una società che riesce ad essere aggressiva oltremodo, e quindi quel modo imprenditoriale fece fare un passo indietro”.
E ora com’è la situazione? L’ex Sindaco e Governatore non le manda a dire: “oggi ci siamo affidati a questi imprenditori da strapazzo che qualcuno ha voluto dirottare a Reggio Calabria e che hanno mortificato la storia di una società calcistica e hanno messo anche in ginocchio una città sul piano dell’immagine. Sono scelte. Io allo stadio per scelta non ci sono stato negli ultimi anni. Forse altri dovrebbero dirci e raccontarci il perché su questo fronte sia accaduto l’irreparabile”.